La televisione svizzera per l’Italia

“La Svizzera deve boicottare i mondiali”

Tre qatarioti in primo piano nel giorno dell inaugurazione dello stadio Al Janoub a Doha.
Giorno dell'inaugurazione dello stadio Al Janoub a Doha. Per la costruzione degli stadi sono morte finora più di 6500 persone. Copyright 2019 The Associated Press. All Rights Reserved.

Ottenuta sul campo a spese dell'Italia la qualificazione diretta per i mondiali di calcio del 2022 in Qatar, i giovani socialisti chiedono ora alla Federazione elvetica di boicottare i mondiali qatarioti. 

“Il Qatar ha una delle più orribili legislazioni anti-queer del mondo, con l’omosessualità punibile con la morte”, argomenta la Gioventù socialista (GISOCollegamento esterno) in un comunicato martedì. “Inoltre più di 6’500 persone sono morte finora nella costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo”.

La Svizzera non deve camminare sui cadaveri, viene affermato ancora dai giovani socialisti che ritengono che pure i canali televisivi debbano evitare di trasmettere le partite. 

Più di 6’500 persone sono morte finora nella costruzione degli stadi per la Coppa del Mondo

I lavoratori – si legge nella nota – “hanno dovuto vivere in condizioni di lavoro disumane, che devono essere descritte come schiavitù moderna”. La leadership politica del Qatar e la FIFA hanno quindi accettato e imposto migliaia di morti per ospitare il grande evento.

Nonostante “tutta la comprensibile gioia per la qualificazione della Nazionale” GISO auspica quindi il boicottaggio del torneo. “La leadership politica è letteralmente pronta a camminare sui cadaveri: la Svizzera non deve farlo”, afferma la presidente Ronja Jansen, citata nel comunicato.

Secondo la sezione giovanile del Partito socialista, occorre fermare la commercializzazione del calcio, uno sport che era in origine della classe operaia. GISO si dice anche consapevole che le condizioni in Qatar sono solo un sintomo di un sistema che mette il profitto al di sopra delle persone.

“Un boicottaggio della Coppa del Mondo sarebbe un primo passo verso un pianeta che non si costruisce sui cadaveri e permetterebbe al paese dove ha sede la FIFA di mandare un segnale che sia sentito a livello internazionale”, sostiene ancora Ronja Jansen.

I delegati di GISO si erano già espressi in giugno sul boicottaggio della manifestazione sportiva in Qatar, ma la qualificazione diretta ottenuta lunedì sera dalla Nazionale dà naturalmente nuova linfa alla rivendicazione.

Anche la Norvegia ci ha pensato

Nel mese di giugno di quest’anno la federazione norvegese, in un congresso straordinario e sotto la minaccia della FIFA di escludere la Norvegia dai mondiali del 2026, aveva deciso di partecipare ai mondiali nel caso la squadra scandinava si fosse qualificata.

Un movimento per il boicottaggio era partito a febbraio 2021 con la campagna di sensibilizzazione del club norvegese Tromso Idrettslag: “Non possiamo più stare seduti e guardare la gente morire in nome del calcio” aveva dichiarato, “non c’è alcun dubbio che la Coppa del Mondo non avrebbe mai dovuto essere assegnata al Qatar. Le condizioni di lavoro sono abominevoli, e in molti hanno perso la vita”.

Altri club professionisti norvegesi avevano seguito l’esempio del Tromso. Mentre a livello di federazioni, la Germania ha manifestato la sua posizione con una maglia indossata prima di Germania-Islanda con scritto ‘Human Right’.

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Ad unirsi alla causa della Norvegia c’è anche la Danimarca. La federazione danese non boicotterà la competizione, ma il CT Kasper Hjulmand ha dichiarato che ogni calciatore che deciderà di non parteciparne avrà il suo pieno supporto.

Secondo un sondaggio del marzo scorso del Der Spiegel, il 68% dei tedeschi pensa che il boicottaggio della Coppa del Mondo in Qatar sarebbe “giusto” o “assolutamente giusto”, mentre l’83% degli intervistati pensa che sia stato un errore scegliere il Qatar come paese ospitante.


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