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“L’economia svizzera ha bisogno che si lavori di più”

Fabio Regazzi, Valentin Vogt, Christoph Maeder e Markus Ritter.
Fabio Regazzi, Valentin Vogt, Christoph Maeder e Markus Ritter. © Keystone / Anthony Anex

"Il Paese deve continuare crescere, altrimenti il benessere è a rischio", ha asserito il presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori Valentin Vogt.

“Svizzeri, lavorate di più, il Paese deve crescere, altrimenti il benessere è a rischio”: è questo, in estrema sintesi, l’appello lanciato oggi da Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), cioè l’associazione dei datori di lavoro.

Aumentare la forza lavoro di 300’000 unità

L’intento espresso da Vogt è quello di mobilitare donne, giovani, anziani e rifugiati affinché siano integrati nel mercato dell’impiego o, nel caso già lo fossero in parte, affinché aumentino le loro ore in ufficio o nelle fabbriche, ha spiegato il 62enne in un’intervista andata in onda stamani alla radio svizzero-tedesca SRF. Concretamente l’obiettivo è di ampliare la forza lavoro di circa 300’000 persone.

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Secondo l’imprenditore con laurea all’università di San Gallo “la penuria di manodopera è il principale ostacolo alla crescita dell’economia svizzera”. A suo avviso se non si porrà rimedio a questa carenza a risentirne sarà la prosperità stessa dell’intero paese.

In questo contesto Vogt critica il fatto che al giorno d’oggi molte persone vogliano lavorare a tempo parziale. “Dobbiamo trovare un equilibrio, affinché sia la società che ogni singolo individuo possano stare bene”, ha argomentato l’uomo d’affari. È un’impresa ardua, ha ammesso. “Ma se guardiamo solo all’individuo, in futuro non riusciremo più ad essere dove siamo ora”.

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“La prosperità non cade dal cielo”, ha proseguito l’intervistato, che a fine giugno lascerà la presidenza dell’USI. “Dobbiamo lavorare duramente per questo giorno per giorno”.

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