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Robot al servizio della lotta contro il coronavirus

I robot hanno assunto un ruolo importante in questi mesi di pandemia, in particolare per quanto riguarda la disinfezione.

Non tutti i robot sono inquietanti come quello usato a Singapore per ricordare alla gente di rispettare le distanze.

robot a quattro zampe
‘Spot’: si chiama così il robot utilizzato a Singapore per richiamare all’ordine chi non rispetta le distanze. Keystone / Govtech Handout

Molti di questi automi utilizzati nella lotta al coronavirus hanno infatti funzioni un po’ meno ansiogene e sono impiegati soprattutto nella disinfezione delle superfici.

Un esempio è il robot messo a punto dalla Rovenso, una società con sede nel cantone Friburgo. Il ROVéo – questo il nome della macchina – era stato concepito all’origine per la sorveglianza notturna di uffici e industrie ed è stato adattato per potere disinfettare le superfici potenzialmente contaminate dal coronavirus.

robot davanti a un divano
Il ROVéo è stato concepito per la sorveglianza notturna e modificato ed equipaggiato con lampade UV per disinfettare le superfici. Keystone / Jean-christophe Bott

Per eliminare il virus, la macchina usa radiazioni ultraviolette. Il robot si muove autonomamente grazie a quattro ruote motorizzate. È dotato di telecamere termiche, sensori acustici e sensori laser che misurano tutte le distanze per mappare l’ambiente in 3D.

“Identifica le superfici più probabilmente contaminate, come le maniglie delle porte, i distributori di snack e bevande, nonché i tavoli da riunione”, spiega il direttore della società, Thomas Estier.

Gli ingegneri hanno equipaggiato il robot con lampade che hanno una radiazione ultravioletta specifica in grado di distruggere il DNA di virus e batteri. Il prototipo è attualmente in fase di test. La sua forza è quella di concentrare l’energia su aree mirate, mentre i robot esistenti disperdono grandi quantità di raggi, sottolinea Estier. Se le verifiche avranno esito positivo la produzione potrebbe cominciare in autunno o in inverno.

Quello sviluppato a Friburgo non è però naturalmente il solo usato per ragioni legate al coronavirus. Le applicazioni di queste macchine sono infatti disparate: oltre alla disinfezione e al distanziamento sociale, vi sono anche robot per trasportare oggetti (o fare la spesa), per sgravare il personale di cura da determinati compiti o ancora per la telemedicina.

I dettagli nel servizio del TG:

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