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Berlusconi di nuovo in sella, per i giudici è ricandidabile

Silvio Berlusconi potrà di nuovo candidarsi in caso di elezioni politiche: il Tribunale di sorveglianza di Milano ha infatti revocato, su istanza dei legali del Cavaliere, le pene accessorie della condanna a 4 anni di detenzione (ridotti a un anno per effetto dell'indulto) per frode fiscale del 2013 nell'ambito del procedimento dei diritti tivù di Mediaset.

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Espiata la pena nel marzo 2015 (un giorno alla settimana di affidamento ai servizi sociali presso l’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone per circa 10 mesi) restava infatti la sua incandidabilità per effetto della Legge Severino, circostanza questa che gli ha impedito la rielezione a Palazzo Madama alle recenti politiche del 4 marzo. In proposito è tuttora pendente anche un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. 

Da parte sua la Procura generale di Milano, interpellata dalla stampa, ha fatto sapere per bocca del magistrato Roberto Alfonso, che attenderà di leggere le motivazioni prima di decidere se impugnare entro 15 giorni la decisione del Tribunale di sorveglianza, che è immediatamente applicabile.

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Ancora sette procedimenti pendenti

Sono comunque ancora sette i procedimenti che vedono coinvolto a vario titolo Silvio Berlusconi. Cinque riguardano sempre il caso Ruby ter (due a Milano, che verranno a breve riuniti, e gli altri a Roma, Torino e Siena), uno per la vicenda ‘escort-Tarantini’ e a suo carico è stata anche riaperta un’inchiesta di Firenze per le stragi di mafia del ’93.

Su questo aspetto l’ordinanza con cui è stato riabilitato l’ex premier precisa che i “carichi pendenti”, ossia i procedimenti in corso dopo una richiesta di rinvio a giudizio, non sono automaticamente “ostativi” e non necessariamente “significativi” di una condotta “non buona” dopo l’esecuzione della pena. In questo senso il Tribunale di sorveglianza ha seguito l’orientamento prevalente dettato dalla Cassazione.

Nuovi equilibri nel centrodestra?

Grande soddisfazione è stata espressa da numerosi esponenti di Forza Italia (il Cavaliere per il momento non ha voluto commentare il provvedimento in suo favore), alcuni dei quali hanno subito lasciato intendere che con il loro leader tornato pienamente in campo potrebbero cambiare anche gli equilibri all’interno del centrodestra, con gli alleati Lega e Fratelli d’Italia. E magari la nuova situazione potrebbe addirittura riflettersi nelle difficili trattative per la formazione del nuovo governo tra M5S e Lega, con il beneplacito indiretto (astensione) di Forza Italia. 

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