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Manovra, Roma chiede “flessibilità” a Bruxelles

Il governo italiano ha lasciato quasi inalterato il suo progetto di bilancio per il 2019 e, nella lettera indirizzata a Bruxelles, Roma ha chiesto la "flessibilità" dell'Ue, tenuto conto delle circostanze "eccezionali" (come le conseguenze delle alluvioni o del crollo del ponte Morandi) con cui il paese deve confrontarsi.

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Firmata dal ministro dell’economia Giovanni Tria, la lettera indirizzata alla Commissione europeaCollegamento esterno comunica che l’Italia, contrariamente a quanto raccomandato da Bruxelles, intende lasciare quasi inalterato il progetto di bilancio per il 2019, sottolineando che un deficit del 2,4% è “un limite invalicabile”.

Il nuovo documento programmatico, indica però Tria, contiene “importanti innovazioni”, in particolare un’accelerazione della riduzione del rapporto tra debito e Pil, raggiungibile portando all’1% del Pil l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. 

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Questo, secondo il ministro dell’economia, permetterebbe di abbassare il debito al 126% del Pil nel 2021. Attualmente è del 131,2%.

Tria si dice fiducioso che la manovra permetterà nei prossimi anni all’Italia di “conseguire un tasso di crescita superiore a quello tendenziale e di recuperare il divario con gli altri paesi europei”.

Secondo Roma, l’economia italiana crescerà dell’1,5% il prossimo anno, dell’1,6% nel 2020 e dell’1,4% nel 2021. Previsioni ottimiste non condivise dalla Commissione europea che prevede una crescita per l’Italia dell’1,2% nel 2019. Più pessimista ancora è il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), la cui previsione si ferma all’1%.

Circostanze eccezionali

Nella lettera firmata da Tria viene anche sottolineato che sul budget dei prossimi tre anni “gravano spese di natura eccezionale pari allo 0,2% del Pil”.

Il ministro si riferisce in particolare alle intemperie che nelle ultime settimane hanno colpito la Penisola. “Eventi inattesi che in qualche misura sono anche testimonianza di un territorio ancora troppo esposto al dissesto idrogeologico”, scrive.

Degli interventi straordinari si rivelano dunque necessari, secondo Roma, per contrastare il dissesto idrogeologico e per svolgere dei lavori di manutenzione sulla rete viaria italiana, misure la cui urgenza è stata evidenziata dal crollo del ponte Morandi a Genova.

Per queste ragioni, il Governo chiede all’Ue “l’applicazione della flessibilità per eventi eccezionali”.  

Una risposta della Commissione europea è attesa per il 21 novembre quando dovrebbero essere fornite le valutazioni sui bilanci per tutti i paesi, ma il contenuto della lettera lascia presagire uno scontro tra Roma e Bruxelles.

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