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Referendum contro il congedo paternità di 2 settimane

Un papà sta dando da mangiare al figlio di meno di un anno.
Keystone / Hans Klaus Techt

Costerebbe troppo alle piccole e medie imprese: un comitato interpartitico di stampo borghese ha lanciato un referendum contro l'introduzione di un congedo paternità di due settimane approvato lo scorso settembre dal Parlamento. 

Secondo i promotori del referendum il congedo per i neo papà costerebbe troppo caro alle PMI (Piccole medie imprese): “dipendenti e datori di lavoro sarebbero infatti costretti a versare ulteriori 250 milioni di franchi all’anno”, secondo la consigliera nazionale Diana Gutjahr, membra del comitato referendario.

“Dal momento che il finanziamento a lungo termine delle nostre istituzioni sociali, come AVS, AI e casse pensioni, non è garantito a lungo termine e i premi delle casse malati aumentano continuamente, è intollerabile creare una nuova assicurazione sociale”, le ha fatto eco la consigliera comunale UDC zurighese Susanne Brunner.

Non solo UDC, ma anche PLR e taluni PPD

Se la presenza nel comitato d’iniziativa di membri dell’UDC (Unione democratica di centro, partito populista che ha la maggioranza relativa in parlamento), non costituisce una sorpresa, visto che il partito aveva già annunciato che avrebbe sostenuto un eventuale referendum, meno atteso era invece l’appoggio al referendum da parte di esponenti di altri partiti borghesi.

Tra i membri del comitato vi è pure l’ex consigliere nazionale del PPD (partito popolare democratico di ispirazione cattolica) Arthur Loepfe, il quale si oppone al fatto che “lo Stato continui ad immischiarsi negli affari delle famiglie”. A suo avviso, “due settimane di congedo paternità non faranno degli uomini dei padri migliori”. “Un buon padre deve preoccuparsi dei suoi figli almeno fino a quando diventano maggiorenni”, ha aggiunto.

2 settimane entro 6 mesi dalla nascita di un figlio

Il Parlamento in settembre aveva deciso che le due settimane andrebbero sfruttate – in toto o in singoli giorni – entro sei mesi dalla nascita di un figlio. Il congedo sarebbe finanziato mediante le Indennità per perdita di guadagno (IPG) per un onere finanziario globale stimato in 230 milioni di franchi all’anno. 

Il comitato d’iniziativa, per il quale il nuovo congedo equivale a “offrire un periodo di vacanza a taluni padri”, ha ora tempo fino al 23 gennaio 2020 per raccogliere le 50’000 firme necessarie per la riuscita del referendum.

Ecco il servizio del nostro telegiornale:

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