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ZH: aggredì 12enne in preda a LSD, condannato a sei anni di carcere

Keystone-SDA

Uno svizzero di 28 anni è stato condannato oggi dal Tribunale regionale di Dietikon (ZH) a una pena detentiva di sei anni per tentato omicidio intenzionale per aver aggredito brutalmente, sotto l'effetto di LSD, un ragazzino all'epoca 12enne e a lui sconosciuto.

(Keystone-ATS) La sentenza non è ancora definitiva. Per affrontare i suoi problemi di dipendenza, il 28enne dovrà inoltre sottoporsi ad un trattamento ambulatoriale esterno nel corso del periodo di detenzione. In linea di principio, è tenuto a risarcire la vittima.

I fatti risalgono all’8 marzo 2024 quando, in preda ad allucinazioni, l’uomo ha assalito la giovane vittima su un marciapiede a Urdorf (ZH) colpendola ripetutamente in testa e procurandole un trauma cranico, molteplici gravi fratture ed emorragie. A seguito dell’aggressione, il ragazzo oggi 14enne è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale pediatrico, dove è rimasto in coma per diverse settimane.

“Questo caso rappresenta una tragedia umana ed è giuridicamente molto complesso”, ha dichiarato oggi la giudice pronunciando la sentenza. “La dinamica dei fatti, però, è chiara, lo dimostrano le testimonianze e le riprese video”, ha aggiunto.

Secondo la procuratrice pubblica, che aveva richiesto una pena detentiva di nove anni per tentato omicidio, l’adolescente soffrirebbe tutt’ora di traumi legati all’evento. Il ragazzo è stato una “vittima puramente casuale di un atto insensato”, ha affermato l’accusa durante la sua requisitoria. “La violenza esercitata con una tale intensità avrebbe facilmente potuto portare alla morte del giovane”, ha sottolineato. L’imputato, affetto da disturbi psichici e comportamentali dovuti all’uso dell’allucinogeno, non aveva più alcun controllo.

Dal canto suo, in aula l’oggi 28enne ha ammesso che l’8 marzo 2024, oltre ad aver fumato uno spinello, aveva assunto un quantitativo smisurato della sostanza allucinogena. Durante l’interrogatorio, l’imputato ha spiegato che ricorreva volentieri a cosiddette “microdosi” come forma di “autoterapia” e che lo aiutavano a percepire la sua vita segnata da molteplici sfortune in modo più positivo.

Quel giorno, però, aveva sperimentato per la prima volta con un dosaggio in forma liquida decisamente eccessivo e sottovalutato gli effetti della sostanza. In quello stato non avrebbe neppure voluto lasciare l’appartamento, ma un suo amico gli aveva consigliato di “uscire per prendere una boccata d’aria”.

Proprio perché l’uomo consumava regolarmente LSD e avrebbe già reagito in modo aggressivo sotto l’effetto della sostanza in altre occasioni, avrebbe dovuto prendere in considerazione “un eventuale altro brutto trip” provocato da tale stupefacente e quindi prevedere gravi ripercussioni, ha ribadito la giudice.

L’uomo, davanti ai familiari della vittima presenti in tribunale, ha detto di vergognarsi per l’atto commesso e ha chiesto perdono, dichiarando di non ricordarsi cosa fosse realmente accaduto – accennando a vuoti di memoria – e di non avere propriamente chiaro il motivo per cui la polizia lo avesse arrestato. Solo successivamente aveva domandato ad altre persone cosa fosse successo.

L’avvocato difensore ha pertanto chiesto invano, considerato l’atto commesso in stato di irresponsabilità colposa, una pena detentiva di 18 mesi, peraltro già scontata, nonché un trattamento ambulatoriale esterno per curarlo dalla sua assuefazione.

“Il mio mandante – ha detto il legale – mostra rimorso e il reato indotto da intossicazione non poteva essere premeditato. Quanto accaduto è incredibilmente tragico ma la pena chiesta dalla procuratrice è eccessiva poiché l’aggressione non è mai stata pianificata”. La difesa ha poi dato la colpa all’amico del 28enne, perché lo avrebbe lasciato uscire dall’appartamento inosservato.

Sebbene al momento del brutale gesto l’imputato fosse incapace di intendere e di volere, “non può essere scagionato da colpa e pena”, ha invece affermato la giudice. L’uomo avrebbe dovuto informarsi sui rischi della quantità ingerita quel giorno e avrebbe dovuto adottare le dovute precauzioni, ha aggiunto. “Chi commette un simile atto, mette in conto la morte della vittima”, ha sottolineato la magistrata. Il ragazzo è sopravvissuto per miracolo.

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