Zelensky a Stoccolma firma patti di sicurezza con Paesi nordici
(Keystone-ATS) Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato oggi a Stoccolma per il terzo vertice con i Paesi Nordici, in cui ha firmato accordi di sicurezza bilaterali con i cinque.
“Si tratta di una vera e propria manifestazione di un impegno a lungo termine a sostegno dell’Ucraina”, ha sottolineato il primo ministro svedese Ulf Kristersson parlando con i giornalisti.
“Dopo più di 10 anni di aggressione russa e più di due anni di guerra su larga scala, l’Ucraina continua a combattere con una determinazione straordinaria” ha aggiunto, rimarcando inoltre l’impegno congiunto da parte dei Paesi Nordici a supportare l’Ucraina e farsi guidare da Kiev nel tipo di supporto necessario: “Finora i Paesi nordici hanno sostenuto l’Ucraina con circa 17 miliardi di euro in aiuti civili e militari.”
Il presidente della Finlandia Alexander Stubb ha specificato che il supporto per l’Ucraina è in tre fasi: la prima per garantire la vittoria della guerra, la seconda per permettere “una pace giusta”, sottolineando la partecipazione dei Paesi alla conferenza di pace in Svizzera il 15 giugno e “l’ultimo e terzo obiettivo è dare il massimo sostegno all’Ucraina verso l’adesione all’Ue e alla Nato.”
La premier danese ha evidenziato l’importanza dell’incontro e dell’accelerazione dei tempi per la consegna del materiale: “Siamo tutti d’accordo sulla necessità di potenziare le nostre industrie di difesa e allo stesso tempo di sostenere la produzione di armi, munizioni e droni in Ucraina” che secondo Fredriksen aiuterebbe a ridurre i tempi di consegna.
Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha evidenziato come la guerra in Ucraina abbia cambiato i Paesi nordici: “Eravamo tre membri nella Nato ora siamo cinque”, e apprezza l’impegno dell’Ucraina “nella più grande azione di difesa dalla Seconda Guerra Monidale”.
Guardando avanti Støre ha parlato della volontà di pace tra gli ucraini: “hanno un solo sogno: vivere una vita regolare come cittadini europei in un’Europa libera e un’Ucraina libera. Non perdiamo quindi questa prospettiva. Si tratta davvero della vita delle persone” ha concluso Støre ricordando la partecipazione della Norvegia alla conferenza di pace del 15 giugno.