Zelensky a Parigi, Macron blinda Kiev con caccia e SampT
Il tour europeo di Volodymyr Zelensky continua a dare frutti per Kiev, che deve fare fronte ad una della fasi più critiche dell'invasione russa.
(Keystone-ATS) A Parigi, la tappa più attesa, il leader ucraino ha incassato l’impegno di Emmanuel Macron a rafforzare in modo sostanziale l’infrastruttura militare del Paese, con contratti in dieci anni per la vendita di fino a cento caccia Rafale all’alleato, più sistemi di antiaerea, radar e droni.
“Un’intesa storica”, ha esultato Zelensky, che il giorno prima aveva ottenuto forniture di gas dalla Grecia. “Un sostegno senza ambiguità e indugi”, ha rivendicato l’inquilino dell’Eliseo, che ancora una volta ha fatto uno scatto in avanti per superare l’impasse nell’Ue, dove si fatica a trovare soluzioni condivise tra i 27 sugli aiuti.
A Parigi Zelensky e Macron hanno firmato una “dichiarazione d’intenti” per il futuro acquisto di armamenti da parte di Kiev. L’iniziativa avrà “tempistiche diverse” rispetto agli altri accordi bilaterali sottoscritti con gli altri partner occidentali e servirà alla “rigenerazione delle forze armate ucraine per il futuro”, in modo che siano “in grado di scoraggiare qualsiasi nuova incursione” una volta raggiunto un cessate il fuoco, ha sottolineato Macron parlando con i giornalisti al fianco di Zelensky. In quest’ottica, l’intesa mira concretizzarsi nell’arco di dieci anni, prevedendo potenziali contratti per l’acquisizione di circa cento Rafale con i relativi armamenti, otto sistemi di difesa aerea Samp-T di nuova generazione, quattro sistemi radar, missili guidati Aasm Hammer e droni di osservazione, attacco e intercettazione, ha specificato la presidenza francese.
Per quanto riguarda i droni e le bombe guidate, Macron ha parlato di “impegni di produzione entro la fine dell’anno e nei prossimi tre anni”. Per i caccia si prevedono tempi più lunghi per negoziare i contratti, per la produzione e addestramento dei piloti. Restano da chiarire i dettagli finanziari dell’operazione, ma la Francia intende utilizzare sia fondi del proprio bilancio sia i meccanismi europei. A questo proposito Macron ha evocato le “forme di indebitamento comune” adottate durante la pandemia. Un appello lanciato nel giorno in cui Ursula von der Leyen ha scritto una lettera agli Stati membri presentando le diverse opzioni individuate dalla Commissione per continuare a sostenere Kiev, incluso l’utilizzo degli asset russi, su cui però non si è ancora trovata un’intesa.
“Apprezziamo molto il sostegno della Francia”, sono state le parole di Zelensky, che insieme a Macron ha visitato il quartier generale, già operativo, della “forza multinazionale Ucraina”: il dispositivo di peacekeeping istituito dalla coalizione dei volenterosi su impulso di Parigi e Londra, da dispiegare dopo la cessazione delle ostilità. Gli ucraini hanno ottenuto dai francesi anche 55 locomotive, finanziate da Bers e Banca Mondiale, per rinnovare un parco ferroviario che ha subito ingenti danni a causa dei raid russi. E Parigi sta preparando un ulteriore pacchetto per la difesa ucraina entro la fine dell’anno, ha fatto sapere Zelensky. Che il mese scorso aveva firmato una lettera d’intenti con Stoccolma per l’acquisizione di 100-150 caccia Gripen.
Nella capitale francese il leader ucraino ha tentato anche di allontanare le ombre dello scandalo corruzione: “Quanto fatto finora” per porre fine a tutto questo “non è sufficiente. Continueremo ad agire”, ha assicurato. Mentre Macron si è limitato ad esprimere la sua “fiducia” nella controparte affinché attui le “profonde riforme” necessarie per l’adesione all’Ue, “in particolare su stato di diritto, trasparenza, governance e lotta alla corruzione”. Giornata quindi estremamente produttiva per il presidente ucraino, pronto a volare Madrid con la speranza di ottenere ancora di più per riuscire a tenere testa al Cremlino.