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Watches and Wonders: record visitatori, ma doccia fredda dei dazi

Keystone-SDA

Il salone orologiero Watches and Wonders si è chiuso ieri a Ginevra con un'affluenza record di oltre 55'000 visitatori.

(Keystone-ATS) Sebbene gli organizzatori si siano detti soddisfatti del successo e della grande creatività mostrata quest’anno dagli operatori, il principale luogo di incontro del settore è stato scosso dall’annuncio dell’imposizione di dazi doganali del 31% da parte degli Stati Uniti sull’export elvetico, un provvedimento che potrebbe avere un forte impatto sul ramo.

Il pubblico, che ha avuto accesso a Watches and Wonders per il terzo anno consecutivo, ha contribuito in modo determinante all’aumento dei visitatori, che in un comunicato stampa il salone stima al 12% rispetto al 2024. Durante l’evento sono stati inoltre fissati più di 12’000 appuntamenti.

L’edizione 2024 ha riunito al padiglione Palexpo 60 produttori che hanno offerto esperienze personalizzate e presentato i loro nuovi articoli. A questo proposito, gli organizzatori sottolineano lo slancio creativo espresso. “Il salone permette a ognuno di esprimere visivamente il proprio universo, di vedere e indossare creazioni sublimi e di condividere una passione comune”, sottolinea il presidente di Watches and Wonders, Cyrille Vigneron, citato nella nota.

Al terzo giorno della manifestazione, il 3 aprile, i professionisti sono però tornati ai loro stand dopo aver appreso, nella tarda serata della vigilia, la notizia dolorosa delle barriere doganali imposte dal presidente americano Donald Trump, nell’ambito della sua guerra commerciale globale. Secondo gli analisti l’industria orologiera svizzera potrebbe essere duramente colpita, poiché gli Stati Uniti, principale sbocco dell’export del ramo, rappresentano un quinto della quota di mercato delle vendite di orologi all’estero e pure un quinto del giro d’affari di grandi gruppi come Swatch e Richemont.

La Federazione svizzera dell’industria orologiera (FH) ha subito espresso disappunto per il giro di vite tariffario annunciato dal presidente americano Donald Trump. “La misura è ingiustificata perché nessun orologio americano importato in Svizzera sarà soggetto a dazi”, ha detto il presidente Yves Bugmann.

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