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VS: dopo catastrofe, 70% di Blatten non potrà essere ricostruito

Keystone-SDA

Cinque mesi e mezzo dopo la frana che ha devastato il villaggio di Blatten (VS) le autorità vallesane hanno pubblicato oggi le nuove carte dei pericoli naturali.

(Keystone-ATS) Il 70% del comune spazzato via il 28 maggio scorso dalla colata detritica si trova ora in zona rossa, giudicata inedificabile, mentre la frazione di Ried non potrà più essere ricostruita.

“Disporre di queste nuove carte rappresenta un passo importante per il futuro del villaggio”, ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Sion Franz Ruppen, consigliere di Stato (UDC) e responsabile del Dipartimento vallesano per la mobilità, lo sviluppo del territorio e l’ambiente. “Il comune potrà ora pianificare la ricostruzione”, ha aggiunto.

Le mappe aggiornate tengono conto di tutti i rischi gravitativi – dalle inondazioni alle frane, dalle colate detritiche alle valanghe – e permetteranno ora al comune di avviare la revisione del piano regolatore e di pianificare la rinascita del centro abitato.

Il crollo del ghiacciaio del Birch ha ridotto di 15,7 ettari la superficie edificabile, lasciando però 14,2 ettari ancora utilizzabili, di cui 6,8 nel centro di Blatten. La superficie edificabile nel cuore del villaggio si è per cui ridotta drasticamente del 70% a seguito della catastrofe naturale.

Gran parte del villaggio, come pure l’intera frazione di Ried, si trovano ora in una zona a rischio elevato (zona rossa) nella quale non sarà più possibile costruire nuovi edifici. Alcune aree meno colpite rientrano invece nelle zone a pericolo medio o limitato, in cui è ammessa l’edificazione a determinate condizioni e misure di protezione strutturali e organizzative.

Le nuove carte dei pericoli indicano inoltre che nelle frazioni di Eisten e Weissenried la situazione complessiva è cambiata solo in misura limitata. In queste località permane un livello di rischio da medio a basso.

Il sindaco Matthias Bellwald ha espresso soddisfazione per la rapidità del lavoro svolto e ha annunciato che il 10 dicembre presenterà il bilancio 2026 e il piano di investimenti per i prossimi cinque anni. L’obiettivo, ha spiegato, “è di permettere ai primi abitanti di rientrare nelle case non colpite entro il 2026, mentre la ricostruzione più ampia dovrebbe concludersi entro il 2029”.

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