Voleva colpire gli ebrei a Ny il 7 ottobre, arrestato
(Keystone-ATS) Un attacco contro gli ebrei di New York di dimensioni così vaste da richiamare alla memoria quello più devastante della storia americana, l’11 settembre, nel giorno dell’anniversario degli attentati di Hamas in Israele.
Questo il diabolico piano studiato per quasi un anno dal 20enne pachistano Muhammad Shahzeb Khan, un membro dell’Isis arrestato il 4 settembre in Canada mentre cercava di entrare negli Stati Uniti.
Nel mirino dell’attentatore, in particolare, il Jewish Center di Brooklyn ma non solo. “Era determinato a uccidere quanti più ebrei possibili”, ha spiegato il direttore dell’Fbi Cristopher Wray che ha guidato l’indagine per sventare l’attacco. “Aveva intenzione di agire in nome dell’Isis e questo ci ricorda quanto è necessario restare vigili nella lotta contro l’antisemitismo e il terrorismo”, ha sottolineato il procuratore americano Damian Willis.
Secondo quanto spiegato dal dipartimento di Giustizia, Khan stava pianificando l’attentato a Brookyln dallo scorso novembre, quindi un mese dopo l’attacco di Hamas e l’inizio della guerra a Gaza, utilizzando app di messaggistica crittografate per diffondere propaganda e video pro-Isis.
Comunicando inconsapevolmente con due agenti dell’Fbi sotto copertura ha rivelato di voler creare “una cellula dell’Isis” negli Stati Uniti per attuare “un assalto coordinato contro gli ebrei sparsi ovunque” utilizzando fucili Ar, armi semiautomatiche, ma anche “coltelli da caccia in modo da poterli sgozzare”. L’idea di prendere di mira proprio il centro ebraico di Brooklyn è spuntata solo il 20 agosto. “New York è perfetta poiché ha la più grande popolazione ebraica d’America. Andremo lì per massacrarli”, l’agghiacciante invito agli agenti sotto copertura.
Quanto alla scelta della data, oltre al valore simbolico, il terrorista sosteneva che “il 7 ottobre ci saranno manifestazioni e sarà più facile colpire”, indicando come alternativa l’11, il giorno della festività ebraica dello Yom Kippur. L’Attorney General Merrick Garland ha rassicurato le comunità ebraiche che non hanno nulla da temere ma nonostante l’arresto di Khan la tensione negli Usa resta alta, soprattutto con il cessate il fuoco a Gaza ancora lontano e l’avvicinarsi del tragico anniversario.