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Viola Amherd: Bürgenstock, “finora 90 Paesi annunciati”

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Sono 90 i Paesi che hanno annunciato la loro partecipazione alla conferenza di pace sull’Ucraina sul Bürgenstock (NW) il prossimo fine settimana. Lo ha dichiarato la presidente della Confederazione Viola Amherd.

“Questo dimostra che l’iniziativa della Svizzera è apprezzata”, ha aggiunto la consigliera federale. Metà delle delegazioni che hanno confermato la loro presenza provengono dall’Europa e dall’America del Nord, l’altra metà da altri continenti, ha dichiarato la responsabile del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) durante una conferenza stampa oggi a Berna.

L’obiettivo è quello di elaborare una tabella di marcia comune su come entrambe le parti in guerra possano essere coinvolte in un futuro processo di pace. Tra i vari temi centrali, Viola Amherd ha elencato la sicurezza nucleare, quella alimentare e i progetti umanitari. Secondo la ministra della difesa, le misure di protezione sono sulla buona strada e il Bürgenstock è un “luogo ideale per garantire la sicurezza”.

Dal canto suo, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis ha asserito che il conflitto ha ripercussioni globali. La Svizzera, con il suo passato di mediatrice, non poteva semplicemente aspettare e il conflitto alle porte dell’Europa infuria già da 16 mesi. “Osiamo parlare di pace”, ha aggiunto.

Il ministro degli esteri ha ricordato l’importanza di considerare come la Russia possa essere coinvolta nel processo che è oggetto centrale del vertice nel canton Nidvaldo. “Ci siamo sempre dimostrati aperti a estendere l’invito alla Russia”, ha proseguito Cassis, aggiungendo che, tuttavia, questa ha sempre affermato di non essere interessata alla conferenza.

Il mancato invito di Mosca è dovuto alla combinazione di due elementi, stando a Cassis. “Da un lato, il chiaro rifiuto” da parte del Paese “prima dell’invio degli inviti e, dall’altro, l’Ucraina, che non è ancora pronta a trovarsi in presenza della Russia”. Il consigliere federale ha dichiarato che continuerà a lottare per la partecipazione del Cremlino fino alla vigilia della conferenza, anche se non è un’ipotesi realistica.

“Dovremo fare un altro tentativo in seguito, forse per una seconda conferenza in un altro Paese”, ha detto Cassis. Tutti i partecipanti concordano sul fatto che la nazione governata da Vladimir Putin dovrà essere coinvolta prima o poi per avviare un processo di pace, ma non si sa ancora quando. “Le opinioni divergono”, ha detto il consigliere federale. Cassis ha aggiunto che esiste già una bozza di dichiarazione finale per la Conferenza di Bürgenstock ed è in corso “un’intensa consultazione”.

Il vertice del prossimo fine settimana che avrà luogo sul Bürgenstock ha lo scopo di avviare un processo di pace e ne rappresenta un primo passo. La Svizzera si sta impegnando a fondo per raggiungere questo traguardo, al quale on ci sono alternative.

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