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Vingegaard: ‘la gente che protesta alla Vuelta va ascoltata’

Keystone-SDA

"Non ci rendiamo conto di granché di quanto accade intorno, ma in merito alle proteste, si sa che la gente lo fa per un motivo, è orribile quello che sta accadendo attualmente e credo che quanti stanno manifestando hanno bisogno di essere ascoltati".

(Keystone-ATS) Lo ha detto Jonas Vingegaard, il ciclista danese leader della Vuelta de Espana, commentando ai microfoni dell’emittente pubblica TV2 le mobilitazioni, convocate dal collettivo ‘Galizia per la Palestina’, che anche oggi nella regione nordoccidentale di Spagna hanno forzato l’organizzazione della Vuelta ad anticipare di 8 km il traguardo della 16ma tappa della competizione, fra Poio e Mos Castro de Herville. Dopo che la tappa di domenica era stata ‘neutralizzata’ a 3 km dal traguardo a Monforte, sempre per le proteste a favore della Palestina.

Al grido di “Non è una guerra, è un genocidio”, i manifestanti chiedono il ritiro del team Israel Premier Tech dalla competizione.

“Hanno bisogno di essere ascoltati dai media, per questo protestano qui alla Vuelta. Ovviamente è un peccato che questo accada esattamente qui e questo è ciò che pensa la maggioranza di noi corridori. Ma, insisto, credo che quanti manifestano necessitino disperatamente di essere ascoltati”, ha affermato Vingegaard.

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