Verdi: adottata risoluzione contro nucleare, ok a Id-e

I Verdi hanno adottato oggi, durante la loro assemblea dei delegati in corso di svolgimento a Vicques (JU), una risoluzione volta ad abbandonare definitivamente il nucleare.
(Keystone-ATS) Hanno inoltre raccomandato di accogliere la nuova legge sull’identità elettronica (Id-e), su cui il popolo è chiamato a esprimersi il prossimo 28 di settembre.
La risoluzione, approvata all’unanimità, intende contrastare l’iniziativa “Stop al blackout”, secondo cui in Svizzera dovrebbero essere ammissibili tutti i tipi di produzione di energia elettrica rispettosi del clima. Essa, tra le altre cose, chiede pertanto indirettamente la revoca del divieto di costruire centrali atomiche. Di recente, pur bocciando il testo, il Consiglio federale ha adottato un controprogetto indiretto, affinché si possa tornare ad autorizzare nuovi impianti nucleari nella Confederazione.
Secondo i Verdi però, in questo modo “si sta facendo sprofondare la Svizzera nel passato”. Tra le varie forme di fonti rinnovabili, l’energia solare ha il potenziale maggiore, osserva il partito. Gli ecologisti sostengono che i sussidi debbano essere aumentati e gli ostacoli procedurali eliminati, senza compromettere la tutela della natura e del paesaggio. Anche l’isolamento termico degli edifici dovrebbe portare a un notevole risparmio, soprattutto in inverno.
D’altro canto, le centrali nucleari sono troppo costose, troppo dipendenti da Stati autoritari e pericolose per la popolazione. Inoltre, lamenta lo schieramento guidato da Lisa Mazzone, generano scorie che rimangono radioattive per centinaia di migliaia di anni.
Sì a identità elettronica
Durante l’assemblea odierna nel canton Giura, i Verdi hanno anche raccomandato di accettare la nuova identità elettronica. Il consigliere nazionale friburghese Gerhard Andrey ha ricordato che questa soluzione è facoltativa. “Se uso l’Id-e, nessuno sa cosa ne faccio: né lo Stato, né Facebook, né Google”, ha evidenziato.
I Verdi si erano già espressi in marzo contro l’abolizione dell’imposta sul valore locativo, l’altro tema in votazione a fine settembre. Oggi poi, i presenti hanno appoggiato l’iniziativa “Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)” e respinto quella denominata “Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)”, due oggetti su cui gli svizzeri saranno chiamati alle urne il 30 novembre.
Piano contro le ondate di caldo
Infine, ai delegati è stato presentato il piano del partito contro la canicola. Viste le ondate di calore sempre più estreme, che mettono a repentaglio la salute pubblica, indeboliscono gli ecosistemi, esacerbano le disuguaglianze sociali e minacciano la sicurezza alimentare, i Verdi promuoveranno una serie di misure attraverso tale strumento.
Tra queste, il raffreddamento delle città, la protezione della salute della popolazione, l’adattamento delle condizioni di lavoro in caso di canicola e la tutela delle risorse idriche. Il forte caldo uccide, ha avvertito la consigliera nazionale Léonore Porchet. Stando alla vodese, è colpito in particolare chi vive in situazioni precarie, che ha meno possibilità di mettersi al riparo contro le alte temperature.