Venezuela: l’attivista Grajales accusata di cospirazione straniera

L'attivista venezuelana per i diritti umani Martha Lía Grajales è stata accusata di "incitamento all'odio", "cospirazione con un governo straniero" e "associazione a delinquere".
(Keystone-ATS) Lo ha annunciato il procuratore generale del regime di Nicolás Maduro, Tarek William Saab, sostenendo che Grajales – scomparsa da venerdì dopo essere stata sequestrata in strada di fronte alla sede dell’ONU a Caracas in seguito alla partecipazione a una manifestazione pacifica per la liberazione di oltre 800 prigionieri politici – non è desaparecida, ma è stata “presentata e incriminata in tribunale per azioni contro le istituzioni venezuelane e la pace della Repubblica”.
Negli ultimi due giorni numerose voci locali e internazionali – tra cui il Partito comunista del Venezuela, le Madri di Plaza de Mayo – Linea Fondatrice in Argentina e l’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani Volker Türk – avevano chiesto prove della sua incolumità e la sua liberazione.
Martedì scorso Grajales era stata aggredita violentemente da paramilitari chavisti armati, i cosiddetti colectivos, insieme a madri dei prigionieri politici davanti al Tribunale supremo di giustizia. L’indomani aveva denunciato che il gruppo di donne – per lo più madri, mogli e sorelle di prigionieri politici – era stato aggredito, picchiato e derubato impunemente, senza che né la procura né la polizia accettassero di verbalizzare le denunce.
La detenzione di Grajales avviene in un contesto di crescente pressione sugli attivisti e i difensori dei diritti umani nel paese sudamericano, come denunciato anche dall’organizzazione non governativa Comitato per la libertà dei prigionieri politici.