VD: omaggio a Ferdinand Hodler al museo d’arte di Pully

Dopo il successo dell'esposizione "Hodler e il Lemani" nel 2018, il Museo d'arte di Pully (VD) si dedica nuovamente all'opera del pittore svizzero. Per la prima volta viene esplorata la maniera in cui Hodler viene percepito dalla scena artistica elvetica dell'epoca.
(Keystone-ATS) Organizzata in collaborazione con il Museo d’arte e di storia di Neuchâtel, la mostra “Hodler, un modello per l’arte svizzera” è il risultato di una stretta collaborazione con l’Istituto Ferdinand Hodler, hanno dichiarato oggi i responsabili del museo di Pully. Visibile da venerdì e fino al 25 maggio, la mostra verrà ripresentata al museo neocastellano dal 22 giugno al 12 ottobre 2025.
All’inizio del ventesimo secolo, la figura di Ferdinand Hodler (1853-1918) era considerata essenziale. Il pittore godeva allora di un riconoscimento che andava ben oltre i confini nazionali e frequentava artisti come Gustav Klimt e Auguste Rodin.
“La forza della sua opera e la sua imponente personalità hanno fatto di lui una figura tutelare dell’arte svizzera, al punto che alla sua morte nel 1918, i critici non hanno esitato ad affermare che senza Hodler non ci sarebbe stata arte svizzera”, hanno ricordato gli organizzatori della mostra.
Una cinquantina di artisti
È infatti il primo a non aver lasciato il suo Paese per formarsi e fare carriera all’estero.
La mostra si interessa per la prima volta al modo in cui gli artisti del suo tempo si sono appropriati di alcuni precetti del maestro e al modo in cui hanno cercato di sviluppare la propria originalità. Riunisce così, attorno a una quindicina di opere di Ferdinand Hodler, una cinquantina di artisti della prima metà del XX secolo.
Fra questi, il pubblico ritroverà nomi noti come Cuno Amiet, Giovanni Giacometti e Félix Vallotton, ma anche pittori meno conosciuti o completamente dimenticati come Casimir Reymond, Oswald Pilloud e Anna Haller.
Una sala di questa esposizione è dedicata alla ricezione di Hodler curata dallo scrittore vodese Charles Ferdinand Ramuz. In qualità di caporedattore della rivista “Aujourd’hui”, Ramuz ha raccolto testimonianze di artisti contemporanei di Hodler per un numero speciale dedicato al pittore nel maggio 1931.