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Varta lotta per la sua sopravvivenza, in arrivo forse Porsche

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Un marchio storico delle batterie lotta per la sua sopravvivenza: Varta, società del Baden-Württemberg controllata per la maggioranza dal gruppo industriale elvetico Montana Tech Components, ha annunciato ieri un piano di risanamento.

La ditta si muove in conformità con la legge tedesca sulla stabilizzazione e la ristrutturazione aziendale. L’obiettivo è quello di scongiurare una possibile insolvenza.

L’annuncio, che sottolinea la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela degli interessi dei creditori, contiene una notizia amara per gli attuali azionisti: entrambe le proposte di ristrutturazione all’esame della società prevedono infatti una riduzione semplificata del capitale sociale a zero euro abbinata a un successivo aumento di capitale ed emissione di nuove azioni.

Stando alla dirigenza Varta ha attualmente un fabbisogno finanziario milionario a due cifre. Per coprirlo è prevista anche la partecipazione di nuovi investitori. A tal fine sono in corso trattative, tra gli altri con il produttore di auto sportive Porsche, che all’inizio del mese aveva annunciato l’intenzione di voler acquistare il settore delle batterie per vetture elettriche di Varta.

Varta è stata quotata in borsa nel 2017 al prezzo di 17,50 euro e il titolo è stato a lungo molto apprezzato: all’inizio del 2021 l’azione valeva 181 euro. In seguito il corso è sceso: venerdì veniva scambiata a 10 euro, oggi è poi arrivato un crollo dell’80%.

Da parte sua Montana Tech Components – che ha poco più della metà delle azioni di Varta – è un conglomerato industriale con sede a Reinach (AG), fondato nel 2007 all’imprenditore austriaco Michael Tojner.

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