USA: Trump, vittoria Israele porti pace in Medio Oriente

"Israele ha vinto tutto ciò che si poteva ottenere con la forza delle armi. Ora è il momento di trasformare queste vittorie contro i terroristi sul campo di battaglia nel premio finale: pace e prosperità per l'intero Medio Oriente".
(Keystone-ATS) Lo si legge negli estratti del discorso del presidente statunitense Donald Trump alla Knesset – il parlamento dello Stato ebraico – diffusi dalla Casa Bianca.
Durante il discorso di Trump vi sono stati momenti di caos e urla alla Knesset: Ayman Aadil Odeh e Ofer Kassif sono stati allontanati dopo aver sventolato un cartello con la scritta “Riconoscete la Palestina”. Odeh è un politico arabo israeliano, Kassif è un politico di estrema sinistra israeliano.
“Insieme abbiamo dimostrato che la pace non è solo una speranza che possiamo sognare, ma una realtà su cui possiamo costruire, giorno dopo giorno, persona dopo persona, nazione dopo nazione”, si legge nel discorso scritto dell’inquilino della Casa Bianca.
“Ci riuniamo in un giorno di profonda gioia, di speranza crescente, di fede rinnovata e, soprattutto, un giorno per rendere il nostro più profondo ringraziamento all’Onnipotente Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Dopo tanti anni di guerre incessanti e pericoli senza fine, oggi il cielo è sereno, le armi tacciono, le sirene non suonano più e il sole sorge su una Terra Santa finalmente in pace. È l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”, recita un altro estratto.
“L’attenzione su Gaza deve concentrarsi interamente sul ripristino dei fondamenti della stabilità, della sicurezza, della dignità e dello sviluppo economico, affinché possano finalmente avere la vita migliore che i loro figli meritano”.
“Fatto l’impossibile”
“Fin dal primo giorno della fondazione dell’Israele moderno, siamo rimasti uniti attraverso prove e battute d’arresto, attraverso vittorie e sconfitte, attraverso gloria e dolore”.
“Abbiamo costruito industrie insieme, abbiamo fatto scoperte insieme, abbiamo affrontato il male insieme, abbiamo combattuto insieme la guerra e, forse la cosa più bella di tutte, abbiamo fatto la pace insieme. E questa settimana, contro ogni previsione, abbiamo fatto l’IMPOSSIBILE e riportato a casa i nostri ostaggi”.
Mano tesa a Iran
“Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti in questa regione che decenni di fomentare terrorismo, estremismo, jihadismo e antisemitismo non hanno funzionato: si sono ritorti contro di loro in modo totale”.
“È più evidente che mai che le nazioni produttive e responsabili di questa regione non dovrebbero essere nemiche o avversarie, ma partner e, alla fine, persino amiche. Anche con l’Iran, il cui regime ha inflitto così tante morti in Medio Oriente, la mano dell’amicizia e della cooperazione è sempre aperta”.
“La storia della ferrea determinazione e del trionfo di Israele dal 7 ottobre dovrebbe essere la prova per il mondo intero che coloro che cercano di distruggere questa nazione sono destinati a un amaro fallimento. Lo Stato di Israele è forte e vivrà e prospererà per sempre”.
“La crudeltà del 7 ottobre ha colpito al cuore l’umanità stessa. Gli Stati Uniti d’America hanno pianto insieme a voi e hanno pianto i propri cittadini che sono stati uccisi in modo così brutale. A tutte le famiglie le cui vite sono state cambiate per sempre dalle atrocità di quel giorno e a tutto il popolo di Israele, sappiate che l’America si unisce a voi in questi due voti eterni: Non dimenticare mai e mai più”.
Netanyahu: con Trump possibili accordi con paesi arabi
Con Trump, “Israele può firmare nuovi trattati di pace con i paesi arabi o musulmani”, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel suo intervento alla Knesset.
“Grazie presidente Trump”: così Netanyahu ha iniziato il suo discorso a fianco del presidente degli USA. “Il nome di Trump sarà ricordato nella storia. È il più grande amico che lo Stato di Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca. Nessun presidente americano ha mai fatto tutto questo per Israele”.
“Voglio dare la mia mano a tutti coloro che sono alla ricerca di un percorso di pace come noi, nessuno vuole più la pace del popolo di Israele. È venuto il momento di creare ed espandere il cerchio della pace”, ha poi affermato Netanyahu.
“Ora bisogna occuparsi del disarmo di Hamas in modo che non sarà più una minaccia per Israele”.
“Lei – ha aggiunto rivolgendosi a Trump che gli sedeva vicino – ha sostenuto la mia idea di mandare le truppe nelle loro roccaforti. Avevamo ragione, Hamas si è arresa. Lei ha cambiato la situazione”.
“Abbiamo pagato un prezzo altissimo per la guerra ma sappiamo che nostri nemici hanno capito quanto potenti e risoluti siamo, hanno capito che l’attacco 7 ottobre (2023) è stato un errore catastrofico, e questo è la base della pace, la pace grazie alla forza”.