USA: FT, stop fondi sicurezza a paesi europei a confine con Russia

Gli USA elimineranno gradualmente i programmi di assistenza alla sicurezza per gli eserciti europei lungo il confine con la Russia, spingendo il continente a finanziare maggiormente la propria difesa. Lo scrive il "Financial Times".
(Keystone-ATS) Secondo il giornale britannico si tratta di un budget di oltre 1 miliardo di dollari (810 milioni di franchi al cambio attuale).
La scorsa settimana funzionari del Pentagono hanno informato i diplomatici europei che gli Stati Uniti non finanzieranno più programmi di addestramento ed equipaggiamento per le forze armate nei paesi dell’Europa orientale che si troverebbero in prima linea in un eventuale conflitto con la Russia, secondo fonti vicine al dossier.
La spesa per questo programma del Pentagono, che rientra nell’ambito di un’autorità nota come “Sezione 333”, deve essere approvata dal Congresso, ma l’amministrazione Trump non ha richiesto ulteriori fondi. Quelli già approvati saranno disponibili fino alla fine di settembre 2026.
Un funzionario della Casa Bianca ha affermato che la mossa è in linea con gli sforzi del presidente Donald Trump per “riesaminare e riallineare” gli aiuti esteri con l’America First e corrisponde a un ordine esecutivo da lui emesso il primo giorno del suo mandato.
“Questa azione è stata coordinata con i paesi europei in linea con l’ordine esecutivo e con l’enfasi di lunga data del presidente nel garantire che l’Europa si assuma maggiori responsabilità per la propria difesa” ha affermato il funzionario.
Il programma ha stanziato 1,6 miliardi di dollari in Europa tra il 2018 e il 2022, secondo il Government Accountability Office degli Stati Uniti. Tra i principali beneficiari figurano Estonia, Lettonia e Lituania.
Funzionari di decine di ambasciate europee a Washington, anche di paesi che non ricevono l’assistenza, hanno partecipato a una riunione in cui i funzionari del Pentagono hanno informato dei tagli. La mossa sembrava mirata a incoraggiare i paesi europei più ricchi a finanziare maggiormente l’assistenza alla sicurezza degli Stati in prima linea, ha detto un funzionario europeo al “Financial Times”.
I governi europei sono rimasti sconcertati dalla comunicazione e stanno cercando di ottenere ulteriori dettagli da Washington, secondo due diplomatici informati sulle discussioni. I funzionari europei, secondo il quotidiano, stanno anche cercando di capire se i finanziamenti interni possano colmare le lacune o se i tagli avranno un impatto su elementi critici della sicurezza europea.
“Se saranno brutali, le implicazioni saranno enormi”, ha affermato uno dei diplomatici, aggiungendo che la NATO ne risentirà sicuramente, poiché parte dei finanziamenti passerà attraverso l’alleanza. “Sta causando molta preoccupazione e incertezza”, ha affermato il secondo diplomatico, paragonandola alla precedente decisione di Trump di tagliare gli aiuti internazionali degli Stati Uniti.
Sotto la pressione di Trump, a giugno gli alleati della NATO avevano concordato di aumentare la loro spesa per la difesa al 5% del PIL.