USA: Trump, stop a sforzi per trovare bimbi ucraini in Russia, WP

Il presidente statunitense Donald Trump ha messo fine al programma che traccia le deportazioni di massa dei bambini ucraini in Russia, scrive il quotidiano statunitense The Washington Post (WP).
(Keystone-ATS) I ricercatori e gli esperti coinvolti nell’iniziativa, guidata dal Laboratorio di ricerca umanitaria della Yale University, sono stati informati in febbraio che il Dipartimento di stato, ossia il ministero degli esteri, aveva silenziosamente rescisso il loro contratto, uno dei migliaia eliminati su richiesta del Dipartimento dell’efficienza governativa (DOGE) di Elon Musk – il DOGE non fa propriamente parte dell’amministrazione statunitense: è un organismo esterno di consulenza con ampia influenza ed il compito di ridurre le spese e i presunti sprechi dell’esecutivo.
In tal modo i ricercatori hanno perso l’accesso a una grande quantità di informazioni, tra cui immagini satellitari e dati biometrici che tracciavano le identità e le posizioni di ben 35’000 bambini ucraini.
Ciò che più allarma i parlamentari informati sulla questione è la presunta cancellazione della banca dati del laboratorio di ricerca nella corsa per ottemperare alla notifica di cessazione dei contratti da parte dell’amministrazione, un’azione che probabilmente ostacolerà gli sforzi per trovare i bambini scomparsi e assicurare alla giustizia i responsabili del loro rapimento.
Nel marzo del 2023, la Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova. Sono accusati di crimini di guerra, in particolare della deportazione illegale di bambini ucraini.
Putin secondo l’accusa sarebbe responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione russa. I crimini sarebbero stati commessi nel territorio occupato dall’Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022.