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USA: giudice di Seattle blocca lo stop allo Ius Soli di Trump

Keystone-SDA

Un giudice federale di Seattle ha bloccato temporaneamente l'ordine esecutivo del neo presidente americano Donald Trump per abolire lo Ius Soli, il diritto di cittadinanza per nascita. Lo riporta il "New York Times".

(Keystone-ATS) “È palesemente incostituzionale”, ha decretato il giudice John C. Coughenour rispetto all’ordine esecutivo. Il diritto di cittadinanza per chi nasce negli Stati Uniti è sancito dalla Costituzione.

La bocciatura è un colpo agli sforzi di Trump di riscrivere le leggi sull’immigrazione a tempi record, di decreto in decreto. L’abolizione dello Ius Soli è stata uno dei primi provvedimenti da lui firmati all’ingresso alla Casa Bianca, ed è uno dei cardini della sua battaglia contro i migranti.

Ventidue stati americani hanno fatto causa chiedendo lo stop dell’attuazione del decreto perché in violazione del 14esimo emendamento della Costituzione. Il giudice John Coughenour, nominato da Ronald Reagan, ha dato loro ragione.

“Sono giudice da 40 anni e non riesco a ricordare un altro caso in cui la domanda presentata fosse chiara come questa. È palesemente incostituzionale. Dov’erano gli avvocati quando la decisione” di questo provvedimento “è stata presa?”, ha detto Coughenour motivando la decisione di sospendere temporaneamente l’attuazione del provvedimento fino a quando non avrà avuto modo di ascoltare meglio le argomentazioni in merito alla sua legalità. “Francamente ho difficoltà a capire come un avvocato iscritto all’ordine possa affermare inequivocabilmente che questo decreto è costituzionale”, ha aggiunto.

Il procuratore generale dello Stato di Washington, Nick Brown, uno di quelli che ha contestato l’entrata in vigore del provvedimento, ha espresso sollievo per la decisione della giustizia. “Speriamo che questo decreto esecutivo incostituzionale e anti-americano non abbia effetto grazie alla nostra azione”, ha detto Brown.

I legali di Trump avevano cercato di difendere la misura, spiegando che gli Stati non avevano alcun diritto di ricorrere contro il governo federale.

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