Università di Berna: la polizia mette fine all’occupazione

(Keystone-ATS) Le forze dell’ordine sono intervenute questa sera all’Università di Berna per sgomberare gli attivisti filopalestinesi che occupavano l’edificio principale. Lo ha comunicato la polizia cantonale su X, precisando di aver allontanato 50 persone.
L’operazione è iniziata poco dopo le 18.00. Gli agenti hanno circondato gli occupanti davanti all’ingresso. Secondo la polizia, lo sgombero è stato tranquillo e senza incidenti. Gli attivisti controllati saranno oggetto di una denuncia.
La polizia ha posto fine all'”interruzione delle operazioni universitarie e degli esami in corso”, ha commentato il consigliere di Stato Philippe Müller (PLR) su X. Secondo il responsabile della sicurezza, gli attivisti erano principalmente non studenti.
In un comunicato, gli occupanti hanno criticato il fatto che l’occupazione pacifica sia stata sgomberata senza preavviso da parte della polizia.
Una ventina di attivisti aveva occupato stamane l’atrio dell’edificio principale dell’Università di Berna. Quest’ultima si è opposta alla nuova occupazione dell’ateneo. Secondo il rettorato, gli occupanti hanno usato violenza fisica nei confronti di un membro del personale delle pulizie.
Questo è inaccettabile, aveva indicato l’ateneo in una nota. L’università è un luogo di scambio di idee e di dibattito. Sostiene un discorso aperto nel quadro della legge. Tuttavia, un’occupazione e richieste politicamente motivate non sono un contesto per un dialogo costruttivo, aveva dichiarato il rettore dell’università Christian Leumann, citato nella nota. Ed è ciò che è stato comunicato al collettivo questo pomeriggio.
Il rettorato dell’università è comunque disposto a dialogare. “Ma non ci faremo ricattare”, aveva aggiunto. Stamane gli attivisti filopalestinesi avevano chiesto ancora una volta all’ateneo di cessare le sue collaborazioni con le università israeliane.
Si è trattato di un'”occupazione temporanea”, ha dichiarato una portavoce del collettivo, ribadendo le richieste per una “Palestina libera”.
Leumann ha descritto il boicottaggio richiesto dal collettivo come una “massiccia restrizione della libertà scientifica”. Questo contraddice tutti i valori accademici. L’università aveva chiesto che la protesta cessasse il prima possibile, invitando il collettivo pro Palestina a lasciare immediatamente i locali. Il gruppo aveva annunciato che se ne sarebbe andato volontariamente in serata.
Un edificio dell’Università di Berna era già stato occupato pacificamente il 12 maggio. La polizia aveva posto fine all’azione tre giorni dopo.
L’ateneo ha sempre ribadito che non avrebbe tollerato alcuna restrizione della libertà accademica da parte degli attivisti. Questi ultimi non accettano questa argomentazione: “a causa dei legami, militari ed economici, l’università è chiaramente un luogo politico e gli studenti si oppongono a questa strategia di depoliticizzazione”, hanno sostenuto.