Unicef, minato il 23% dell’Ucraina, bambini più a rischio

Tra il febbraio 2022 e il marzo 2025, 110 persone sono rimaste uccise o ferite in Ucraina a causa di mine o di ordigni inesplosi, e l'80% di questi erano ragazzi. Lo evidenzia l'Unicef in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sulle mine.
(Keystone-ATS) La NGO ha presentato un rapporto condotto dall’Agenzia Onu per l’Infanzia con il sostegno della Direzione Generale per la Protezione Civile e gli Aiuti Umanitari (Echo) dell’Unione Europea.
Dall’indagine emerge che l’80% degli adolescenti è in grado di identificare i rischi legati agli ordigni esplosivi, ma troppi si espongono ai pericoli. Tanto più che il 23% del territorio ucraino è potenzialmente contaminato da mine e residuati bellici esplosivi.
I risultati rivelano che i ragazzi adolescenti, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sono particolarmente colpiti in quanto tendono a esplorare aree in cui è più probabile che si trovino residuati bellici esplosivi, come le foreste, le rive di specchi d’acqua e perfino postazioni militari abbandonate.
“Il costo umano delle mine e dei residuati bellici esplosivi viene messo a nudo quando si tratta di bambini”, afferma Munir Mammadzade, Rappresentante dell’UNICEF in Ucraina. “I bambini, e i ragazzi in particolare, corrono rischi specifici nelle aree disseminate di ordigni esplosivi. Per salvare giovani vite dobbiamo sostenere un’educazione alla consapevolezza dei rischi che promuova la comprensione dei pericoli reali e una cultura della sicurezza”, aggiunge Mammadzade.
Dal 2014 l’Unicef ha sviluppato una serie di materiali didattici per l’educazione al rischio da ordigni esplosivi. Nelle comunità in cui i bambini non hanno accesso all’istruzione in presenza a causa della guerra, l’Agenzia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Interni e il Servizio di Emergenza Statale dell’Ucraina, organizza corsi di sicurezza mobili. Dalla fine del 2023 sono stati raggiunti più di 185.000 bambini in 10 regioni.