Ufficialmente persa Akatsuki, l’ultima sonda su Venere
 
Cala il sipario sull'ultima missione spaziale attiva su Venere: dopo più di un anno di silenzio, la sonda giapponese Akatsuki è stata dichiarata ufficialmente persa, al termine di 15 avventurosi anni nello spazio.
(Keystone-ATS) L’annuncio è arrivato dall’agenzia spaziale giapponese Jaxa, che nel maggio 2024 aveva già rivelato di aver perso i contatti con l’orbiter.
“Questa è stata una missione che ha cambiato la visione del nostro vicino di casa delle dimensioni simili alla Terra e ha aperto la strada a nuove scoperte su cosa serva per diventare paradiso o inferno”, affermano i tecnici della Jaxa, riferendosi alla superficie di Venere notoriamente caratterizzata da pressione e temperature più alte rispetto alla Terra.
L’agenzia spaziale ricorda che la missione Akatsuki ha prodotto ben 178 articoli scientifici, e il loro numero sta ancora crescendo. La sonda ha anche triplicato la sua durata di vita prevista di 4,5 anni, nonostante abbia mancato il suo primo tentativo di entrare in orbita attorno a Venere.
La sonda spaziale da 300 milioni di dollari, nota anche come Venus Climate Orbiter, è stata lanciata nel 2010 e ha subito un guasto al motore principale durante il viaggio, perdendo l’occasione di un’accensione cruciale dei suoi propulsori per entrare in orbita attorno a Venere.
La missione è però sopravvissuta abbastanza a lungo per un secondo tentativo di inserimento orbitale nel 2015, quando Akatsuki si è riavvicinata al pianeta dopo cinque anni trascorsi in orbita attorno al Sole. Con tutti i sei strumenti di bordo ancora funzionanti, ha così iniziato un intenso decennio di indagini sul clima di Venere. Due telecamere a infrarossi hanno smesso di funzionare circa un anno dopo l’inserimento in orbita, ma si ritiene che gli ultimi quattro strumenti fossero ancora funzionanti quando Akatsuki ha smesso di comunicare nel 2024.
Il testimone verrà raccolto in futuro da altre missioni che sono in via di sviluppo: l’Agenzia spaziale europea sta lavorando al suo orbiter EnVision, mentre la Nasa ha in programma due missioni, Davinci e Veritas, che però rischiano di perdere i finanziamenti della Casa Bianca.
 
    