UE: dazi USA, risposta “forte ma proporzionata”

La Commissione europea ha annunciato che applicherà dazi doganali "forti ma proporzionati" su una serie di prodotti americani a partire dal 1. aprile, in risposta alle tasse statunitensi del 25% su acciaio e alluminio in vigore da oggi.
(Keystone-ATS) La Reuters, citando un dirigente canadese, scrive intanto che Ottawa annuncerà oggi 29,8 miliardi di dollari canadesi (20,7 miliardi statunitensi, 18,3 miliardi di franchi) in tariffe agli USA come ritorsione ai dazi su acciaio e alluminio.
La decisione della Commissione europea è giunta nella notte, come contromisura ai dazi americani su alluminio e acciaio europei, che era previsto scattassero il 12 marzo. I dazi introdotti dall’UE colpiranno prodotti americani per un valore di 26 miliardi di dollari, indica la Commissione europea. Le tariffe europee entreranno in campo dal primo aprile e saranno pienamente operative entro il 13 dello stesso mese.
La Commissione – viene spiegato – lascerà scadere il 1. aprile la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per il 2018 e il 2020. In secondo luogo, presenterà un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Tali misure entreranno in vigore entro la metà di aprile.
La lista dei prodotti americani che saranno colpiti è lunga. Si va dai tacchini con peso superiore ai 185 grammi alla carne bovina disossata, dallo yogurt a diversi derivati del latte, dal ginger al curry fino alle salsicce di fegato e a prodotti da bagno come shampoo e dentifrici.
“Deploriamo profondamente le tariffe statunitensi imposte all’Europa. Le tariffe sono tasse. Sono un male per le imprese e ancora peggio per i consumatori. Oggi l’Europa prende contromisure forti ma proporzionate. L’UE deve proteggere consumatori e imprese”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un breve punto stampa sottolineando come Bruxelles, nel frattempo, “resta totalmente aperta ai negoziati” con gli USA. “Ho incaricato il commissario Sefcovic su questi colloqui per trovare la soluzione migliore con gli USA”, ha aggiunto.
Londra rinuncia a ritorsioni
Da parte sua il governo del Regno Unito ha definito oggi “deludenti” i dazi globali degli Stati Uniti su acciaio e alluminio, ma non ha annunciato ritorsioni, affermando che sta cercando di negoziare un accordo economico più ampio con Washington.
“Continuerò a impegnarmi da vicino e in modo produttivo con gli Stati Uniti per sostenere gli interessi commerciali del Regno Unito. Terremo tutte le opzioni sul tavolo e non esiteremo a rispondere nell’interesse nazionale”, ha affermato il ministro delle attività produttive Jonathan Reynolds.
Cina intende reagire, India aspetta
Mentre la Cina ha ribadito che “prenderà tutte le misure necessarie a tutela dei suoi interessi e diritti legittimi” in risposta all’entrata in vigore dei dazi voluti da Trump. “Se gli USA insistono nel voler sopprimere la Cina, allora dovremo rispondere in modo risoluto”, ha ammonito la portavoce del ministero degli esteri Mao Ning nel corso del briefing quotidiano.
Intanto il governo indiano ha negato che esista alcun accordo con gli Stati Uniti che preveda la riduzione dei dazi previsti per le importazioni, contrariamente alle affermazioni di Trump della settimana scorsa secondo cui “New Delhi si è impegnata a tagliare le tariffe eccessive”, aggiungendo che “adesso che finalmente qualcuno sta denunciando al mondo come si comportano, in modo inaccettabilmente restrittivo”.
Il quotidiano “Times of India” riferisce che il governo indiano ha fatto sapere a un comitato parlamentare che “non è stato preso alcun impegno con gli Stati Uniti sull’argomento”. Delhi ha preso tempo fino a settembre per decidere sul tema, ripetutamente toccato da Trump.
Secondo il sottosegretario al Commercio Sunil Barthwal “i due paesi stanno lavorando a un accordo di scambio bilaterale che porti a mutui vantaggi, focalizzandosi sulla definizione di una cooperazione commerciale di lungo termine invece di aggiustamenti tariffari immediati”. Mentre gli Stati Uniti sono un mercato cruciale per l’IT indiana e per il settore dei servizi, Washington negli ultimi anni ha venduto a New Delhi forniture militari per miliardi di dollari.
Da parte sua il primo ministro australiano Anthony Albanese, che non è riuscito a ottenere un’esenzione all’ultimo minuto, ha affermato che i dazi di Washington su acciaio e alluminio sono “totalmente ingiustificati”. “Questo non è un atto amichevole”, ha detto Albanese ai giornalisti.