UBS: a metà gennaio nuova ondata licenziamenti, secondo Bloomberg
UBS si appresta a far partire la prossima ondata di licenziamenti a metà gennaio: lo sostiene Bloomberg sulla base di fonti interne alla banca.
(Keystone-ATS) Secondo l’agenzia un’altra fase di rescissione dei contratti di lavoro è prevista per la metà del 2026, quando saranno disattivati i sistemi informatici rilevati nell’ambito dell’acquisizione di Credit Suisse (CS).
UBS sta per entrare nell’ultimo anno dell’integrazione di CS. In seguito alla fusione il personale era cresciuto fino a raggiungere quasi 120’000 dipendenti: da allora, secondo le fonti di Bloomberg, l’organico è stato ridotto di circa 15’000 posti.
Contattato dall’agenzia Awp l’istituto non ha voluto commentare la notizia. Ha però fatto riferimento a precedenti dichiarazioni, secondo cui l’azienda sta cercando di ridurre al minimo i tagli di impieghi in Svizzera e nel mondo a seguito dell’integrazione. La riduzione dell’organico si estenderà su diversi anni, sottolinea la società: sarà ottenuta principalmente attraverso la fluttuazione naturale, i prepensionamenti, la mobilità interna e l’internalizzazione di ruoli esterni.