UBS: in borsa dapprima sale, poi scende

La borsa ha accolto inizialmente con favore i risultati trimestrali pubblicati oggi da UBS: sul mercato di Zurigo l'azione è partita in solido rialzo, mantenendosi tonica sino alle 10.30, per poi virare in negativo.
(Keystone-ATS) Alle 10.50 il titolo veniva scambiato a 24,78 franchi, in flessione dello 0,56% rispetto alla chiusura di ieri. Il valore appariva fra i peggiori tra i 20 compresi nell’indice di riferimento SMI, che da parte sua saliva dello 0,25%.
I commenti degli esperti alle informazioni diffuse oggi sono comunque perlopiù positivi, pur con qualche sfumatura diversa. La banca Vontobel sottolinea in particolare i risultati nettamente migliori della divisione investment bank, che ha beneficiato di forti ricavi da trading. UBS è stata inoltre in grado di aumentare i ricavi nell’attività di gestione patrimoniale.
Gli osservatori sono rimasti invece un po’ delusi dagli affari in Svizzera, dove i proventi sono diminuiti a causa della debolezza delle attività sui tassi d’interesse. I costi si sono però da parte loro sviluppati meglio del previsto, sottolineano gli specialisti di Jefferies.
JPMorgan esprime parole di elogio per l’integrazione di Credit Suisse (CS): si tratta della fusione più fluida tra grandi banche negli ultimi 30 anni, scrive l’istituto. Non soltanto UBS ha rispettato le previsioni sulle sinergie di costo; ancora più importante, è riuscita non solo a mantenere la propria quota di mercato nel settore della gestione patrimoniale, ma addirittura ad ampliarla.
La prossima pietra miliare per la società sarà la normativa “too-big-to-fail” del Consiglio federale, annota Royal Bank of Canada (RBC). Il governo dovrebbe presentare le sue proposte a giugno: UBS ha sottolineato ancora una volta che l’esito della vicenda è incerto. Secondo Vontobel proprio questa incertezza normativa è probabilmente anche la ragione principale della recente debolezza della performance delle azioni UBS.