Turisti americani invadono la Svizzera, sono ormai i più numerosi
(Keystone-ATS) I turisti americani stanno affollando la Svizzera come mai prima d’ora, e non solo a causa di Taylor Swift.
Sono considerati propensi ad allargare molto i cordoni della borsa e potrebbero sostituire i tedeschi quali gruppo più numeroso di ospiti nei mesi estivi. Gli esperti vedono un ulteriore potenziale di crescita, soprattutto nelle mezze stagioni e in inverno.
Nel 2023 e nel 2024 gli ospiti a stelle e strisce sono stati molto più presenti nella Confederazione rispetto a prima della pandemia. Il dato viene accolto favorevolmente dai professionisti del ramo, perché altri mercati destano preoccupazione: ad esempio la Germania, il paese di provenienza finora più importante, è ancora indietro rispetto ai livelli pre-Covid e lo stesso – con scarti ancora maggiori – vale per la Cina e il Giappone”.
“Gli americani sono uno dei fattori importanti che giustificano il nostro ottimismo per l’estate”, afferma Martin Nydegger, responsabile di Svizzera Turismo, in un colloquio con l’agenzia Awp. Gli economisti dell’istituto di ricerca BAK Economics prevedono che gli Stati Uniti sostituiranno la Germania come mercato di origine più importante per i pernottamenti durante il semestre estivo, che va da maggio a ottobre.
Le cifre dell’Ufficio federale di statistica (UST) testimoniano del cambiamento in atto: in maggio (ultimi dati disponibili) i cittadini di quella veniva un tempo chiamata repubblica sorella della Svizzera (in un mondo dominato dalle monarchie) hanno generato 311’100 notti, ben più delle 288’500 dei tedeschi. Altri paesi quali Francia (121’700), Regno Unito (119’200), India (113’400), Cina (66’700), Italia (57’900) sono molto più staccati.
Ma perché la Svizzera è così popolare tra gli americani? Secondo Jürg Stettler, professore alla scuola universitaria professionale di Lucerna (HSLU), non bisogna cercare troppo lontano. “Una delle ragioni è la bellezza naturale del paese, con le sue montagne e i suoi laghi”, spiega all’Awp. Gli ospiti sono però anche attratti dalle città storiche, dalla cultura e dalla tradizione, così come dalla diversità culinaria. Inoltre i collegamenti aerei dagli Stati Uniti sono di nuovo molto buoni, dopo il periodo del coronavirus.
L’alta densità di possibili esperienze turistiche e la buona rete ferroviaria della Svizzera sono ulteriori punti a favore: gli ospiti statunitensi amano viaggiare in treno. “La Svizzera, con i suoi treni panoramici, è ovviamente un Eldorado per gli americani”, afferma l’esperto.
Ci sono poi anche ragioni economiche concrete. “La congiuntura statunitense è buona, il mercato azionario è in piena espansione”, ricorda Claudio Zemp, responsabile per il Nord America di Svizzera Turismo. Inoltre, l’inflazione negli Usa è elevata rispetto alla Svizzera. E con il forte aumento delle tariffe degli hotel anche le vacanze nel proprio paese sono diventate notevolmente più costose per i cittadini statunitensi. Secondo Zemp la carenza di manodopera ha fatto aumentare i salari e quindi i prezzi nell’industria alberghiera statunitense, senza che i servizi siano migliorati. Secondo lo specialista la Svizzera sta facendo meglio da questo punto di vista.
“E quando parliamo di ospiti dagli Stati Uniti, parliamo della classe alta”, continua Zemp. Solo una piccola parte della popolazione può permettersi di viaggiare in Europa: e questa fascia attualmente se la passa molto bene. Non c’è quindi da stupirsi che gli americani siano ritenuti propensi a spendere . “I turisti americani hanno generalmente un elevato potere d’acquisto: apprezzano il comfort e le offerte di alto livello”, afferma un portavoce dell’ente turistico vallesano. Stando ai calcoli di Svizzera Turismo un americano nella Confederazione spende 280 franchi al giorno, cioè ben più dei 140 franchi sborsati da uno svizzero e dei 130 franchi di un tedesco.
Nel 2023, 3,1 milioni dei 20,9 milioni di pernottamenti di ospiti stranieri erano attribuibili agli americani, con una crescita di quasi un quarto rispetto all’ultimo anno pre-Covid, il 2019. E la tendenza è destinata a continuare: nell’anno in corso, il numero di notti del periodo gennaio-maggio è progredito dell’11% su base annua.
Per il futuro, Zemp vede un potenziale di crescita del 5-10% all’anno. Svizzera Turismo vuole migliorare l’utilizzo della capacità soprattutto in bassa stagione. Questo perché gli hotel svizzeri funzionano solo a metà della loro capacità durante tutto l’anno. Gli ospiti provenienti dagli Stati Uniti potrebbero essere d’aiuto in questo ambito. “Da anni vediamo che l’estate è ben prenotata e in alcuni casi non ci sono più alberghi liberi”, dice l’operatore. “Quindi è importante mostrare agli americani che è bello fare vacanza pure in autunno: le ferie sono anche più economiche”.
Zemp vede anche un potenziale in inverno, perché negli Stati Uniti lo sci è costoso. “E chi vola dalla East Coast a Vail può altrettanto facilmente volare a Ginevra e sciare a Crans-Montana”. È anche un’esperienza diversa: “Le vacanze sugli sci in Svizzera sono molto più rustiche rispetto alle grandi località degli Stati Uniti”.
Stettler mette però in guardia da un eccessivo ottimismo: vi sono anche fattori esterni che potrebbero dissuadere i turisti statunitensi dal tornare nel paese di Guglielmo Tell. “Le crisi economiche o le guerre possono avere un forte impatto”, la crisi finanziaria lo ha dimostrato. La guerra in Ucraina non ha però scoraggiato i turisti statunitensi dal recarsi in Europa, come invece si temeva: secondo Zemp gli americani sono oggi più capaci di valutare i rischi geopolitici rispetto al passato.