Turchia: 37 arresti per post su sindaco Instabul

In Turchia 37 persone sono state arrestate in quanto sospettate di "incitamento all'odio e all'ostilità" per avere condiviso sui social media dei messaggi, ritenuti "provocatori", riguardo all'arresto di Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul.
(Keystone-ATS) Quest’ultimo è considerato il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan.
Lo ha annunciato su X il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, aggiungendo che sono state identificate in tutto 261 persone sospettate di essere responsabili dei messaggi ritenuti provocatori condivisi sui social media e sono in corso operazioni per catturare gli altri. Da quando Imamoglu è stato arrestato l’accesso ai social in Turchia è problematico o parzialmente bloccato.
“Nessun potere può bloccare la strada della solidarietà e della speranza”, ha affermato il sindaco di Istanbul che da ieri è in arresto in base a varie accuse tra cui corruzione e favoreggiamento del terrorismo. “La nostra lotta è per i nostri bambini, per i diritti, per la legge, per la giustizia e per un futuro migliore”, ha aggiunto in un messaggio su X Imamoglu, politico del maggior partito di opposizione.
Intanto, centinaia di studenti turchi hanno manifestato per protestare contro l’arresto del sindaco di Istanbul e principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan. Gli studenti dell’Università di Istanbul hanno marciato chiedendo le dimissioni del governo a Beyazit, il quartiere dove si trova l’ateneo, mentre all’Università Galatasaray è stato appeso uno striscione e anche gli studenti dell’Università Dokuz Eylul di Smirne, sulla costa del Mare Egeo, hanno manifestato a sostegno del sindaco, riferiscono i media locali.
A Istanbul, gli studenti hanno sfidato il divieto a manifestare, valido fino a domenica, che è stato imposto ieri dalla prefettura dopo l’arresto di Imamoglu. Proteste di universitari si erano tenute anche ieri a Istanbul e Ankara e in entrambe le città si erano verificati scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine.