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Trump annuncia accordo con Novartis e Roche

Keystone-SDA

Donald Trump ha annunciato alla Casa Bianca l'accordo con nove aziende farmaceutiche per ridurre i prezzi di alcune medicine. Si tratta, oltre a Novartis, di Genentech (filiale di Roche), Amgen, Boehringer Ingelheim, Bristol Myers Squibb, Gilead, GSK, Merck e Sanofi.

(Keystone-ATS) In cambio, i produttori si sono assicurati esenzioni triennali da qualsiasi dazio che il tycoon avrebbe potuto imporre sui farmaci importati. In occasione dell’annuncio di Trump era presente alla Casa Bianca anche il CEO di Novartis, Vasant Narasimhan.

Nell’ambito dell’accordo, secondo quanto comunicato in serata, Novartis si è “volontariamente impegnata” ad attuare diverse misure per sostenere le priorità del governo statunitense per contenere i prezzi dei farmaci. Tra queste rientra l’impegno a immettere – in futuro – nei Paesi ad alto reddito nuovi medicinali a prezzi comparabili.

“Questo accordo prosegue la nostra partnership di lunga data con Washington per promuovere lo sviluppo e la produzione di terapie innovative per le pazienti e i pazienti negli Stati Uniti”, ha dichiarato Narasimhan citato nel comunicato. “L’azienda è determinata a collaborare con i governi di tutto il mondo affinché l’innovazione venga adeguatamente valorizzata e i medicinali raggiungano chi ne ha più urgente bisogno”.

Roche e Novartis hanno ribadito a più riprese le loro intenzioni di voler effettuare investimenti miliardari per quanto riguarda la ricerca e la produzione di farmaci su suolo statunitense. Roche, rispettivamente la controllata Genentech, ad esempio, intende investire 50 miliardi. Mentre Novartis ha reiterato di voler investire oltre 23 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Da inizio anno il colosso renano ha tra l’altro annunciato lo sviluppo di un centro di ricerca biomedica da 1,1 miliardi di dollari a San Diego, avviato la costruzione di un nuovo polo produttivo nella Carolina del Nord e portato avanti nuove strutture di produzione di terapie radioligandiche in California, Florida e Texas.

Negli ultimi mesi, il presidente americano ha annunciato accordi simili con Pfizer, AstraZeneca, EMD Serono, Eli Lilly e Novo Nordisk. Le tre principali big pharma che non hanno ancora raggiunto un’intesa con l’amministrazione per abbassare i prezzi dei farmaci sono AbbVie, Johnson & Johnson e Regeneron.

L’intesa prevede inoltre che i produttori offriranno alcune delle loro medicine online dove si potrà acquistarle direttamente, senza passare attraverso le assicurazioni sanitarie. Per aiutare gli americani a orientarsi in questo processo, l’amministrazione USA lancerà a gennaio il sito TrumpRx.gov, che indirizzerà i pazienti ai siti.

Le aziende farmaceutiche hanno anche accettato di vendere la maggior parte dei loro prodotti a Medicaid, il programma che fornisce l’assistenza sanitaria agli americani a basso reddito, agli stessi prezzi praticati in altri Paesi, come l’Europa. Negli Stati Uniti, i prezzi dei farmaci di marca sono in media tre volte superiori rispetto a quelli praticati in altri Paesi sviluppati.

Sempre oggi, Trump ha annunciato che avrà un incontro con i leader delle aziende assicurative sanitarie USA per chiedere un abbassamento dei prezzi delle polizze. L’incontro, ha aggiunto il presidente americano, potrebbe avvenire in Florida la prossima settimana o dopo le feste.

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