Trump taglia i prezzi dei farmaci in Usa sino all’80%

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump firma un ordine esecutivo per tagliare il prezzo dei farmaci e risparmiare "migliaia di miliardi" che verranno usati per il Golden Dome, il futuro scudo antimissili americano.
(Keystone-ATS) Il provvedimento però suscita scetticismo tra gli esperti, come conferma anche la ripresa in Borsa delle azioni delle case farmaceutiche, calate prima dell’annuncio e tornate a volare poco dopo: per loro è una sorta di vittoria perché temevano una mossa molto più aggressiva, sottolinea il New York Times.
Poche ore prima della firma di “uno degli ordini esecutivi più importanti nella storia del nostro Paese”, il presidente aveva promesso di ridurre il prezzo dei farmaci “quasi immediatamente” dal 30% all’80%, denunciando che in Usa “costano dalle cinque alle dieci volte di più”, anche se “prodotti nello stesso laboratorio dalla stessa azienda”. E aveva preso le distanze da Big Pharma, assicurando che “i contributi elettorali possono fare meraviglie, ma non con me e col Partito Repubblicano”. Nulla tuttavia accadrà nell’immediato e comunque ci saranno probabilmente battaglie legali che potrebbero frenare o bloccare la svolta, come successe nella prima presidenza Trump.
Due le linee di azione: il presidente ha ordinato alle aziende farmaceutiche di abbassare i prezzi volontariamente allineandoli a quelli degli altri Paesi e ha minacciato di usare l’arma commerciale con la Ue se continuerà a imporre limiti ai costi dei medicinali scaricando i maggiori oneri sugli americani. “L’Unione Europea è stata brutale. Le compagnie mi hanno raccontato storie di come è stata brutale con loro ma ora dovrà pagare di più”, ha attaccato, gettando una nuova carta sul tavolo dei negoziati con Bruxelles, che sul commercio “è peggio della Cina”.
“Tutti devono uniformarsi. Tutti devono pagare lo stesso prezzo”, ha affermato il presidente del Paese che è il più grande acquirente e finanziatore di farmaci da prescrizione al mondo (circa il 75% dei profitti farmaceutici globali). Il tycoon, che ha detto di aspettarsi tagli tra il 59% e il 90%, ha spiegato che la sua mossa in parte è frutto di una conversazione con un amico (forse Musk), il quale gli ha raccontato che compra un farmaco dimagrante (l’Ozempic o uno equivalente) a Londra per 88 dollari quando costa 1300 dollari in Usa.
L’ordine fissa obiettivi di prezzo per i prossimi 30 giorni per le aziende farmaceutiche usando il meccanismo “della nazione più favorita”, per garantire agli americani il livello della nazione che paga di meno. Se le aziende non lo faranno spontaneamente, il ministro della salute Robert F. Kennedy jr proporrà norme che impongano tale meccanismo ed altre “misure aggressive” per ridurre i costi dei farmaci. Come e con quale autorità non è chiaro.
Non sono mancati i soliti attacchi al suo predecessore Joe Biden, accusato di non aver fatto nulla per abbassare i costi dei medicinali. Ma nella precedente legislatura i Dem hanno approvato una legge che consente al Congresso di negoziarli, come poi è successo con una quindicina di farmaci.