Traffico merci transfrontaliero aumenta e con esso viavai di camion

Negli ultimi 30 anni il traffico merci transfrontaliero è salito di un terzo e la crescita maggiore è stata osservata dal trasporto su strada, che è sempre più predominante rispetto alla ferrovia nonché agli spostamenti via fiume e tramite pipeline.
(Keystone-ATS) È quanto emerge da un’analisi pubblicata oggi dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
Nel 1995 circa 49 milioni di tonnellate di merci hanno attraversato il confine svizzero, in entrata e in uscita. Questo volume è cresciuto costantemente fino al 2017, raggiungendo quasi 73 milioni di tonnellate, ma successivamente ha registrato una leggera flessione, scendendo a circa 65 milioni di tonnellate nel 2024.
L’incremento dei volumi trasportati è dovuto principalmente al traffico stradale. Alla fine degli anni 90, poco meno della metà degli scambi transfrontalieri – in termini di quantità – era assicurata dai camion. Da allora la quota è aumentata fino a raggiungere il 67% nel 2024, con un tonnellaggio quasi raddoppiato tra il 1995 e il 2017, passato da 25 a 48 milioni di tonnellate.
Al contrario le quantità trasportate tramite oleodotti (l’anno scorso 11%), ferrovia (13%) e vie navigabili (8%) sono diminuite; si aggiunge poi l’aereo, con l’1% costante dal 2000. Sebbene il trasporto ferroviario abbia mantenuto il secondo posto, la sua quota è diminuita dal 2000, quando era al 20%: al suo picco storico nel 1997 il volume trasportato era pari a 12,1 milioni di tonnellate contro gli 8,5 milioni del 2024, il suo livello più basso.
La flessione è stata ancora più marcata per il traffico fluviale; negli ultimi due anni il volume trasportato via imbarcazione ha però registrato una leggera ripresa. Dopo aver raggiunto il livello record di 10,3 milioni di tonnellate nel 2011, lo spostamento tramite oleodotti ha perso terreno. Il trasporto aereo rappresenta invece una quota marginale in termini di volume, conclude l’UDSC.