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TG: caso Hefenhofen, nuova sentenza in una vicenda secondaria

Keystone-SDA

L'allevatore di Hefenhofen, in Turgovia, assurto agli onori della cronaca nel 2017 per un caso di maltrattamento di animali, è stato riconosciuto colpevole di sottrazione di cose requisite o sequestrate.

(Keystone-ATS) Il Tribunale cantonale turgoviese lo ha condannato a una pena pecuniaria di 56 aliquote giornaliere da 30 franchi per aver trasferito senza autorizzazione dei cavalli sequestrati in un altro cantone.

La sentenza, pubblicata lo scorso 13 novembre, ma resa nota soltanto oggi dal Tribunale cantonale, non è ancora definitiva e può essere impugnata davanti al Tribunale federale entro il termine di 30 giorni.

L’accusa di sottrazione di cose requisite è stata mossa sia contro l’allevatore che contro la sua ex compagna, si legge nel comunicato del Tribunale cantonale. Si tratta di una vicenda secondaria nel processo per i fatti legati alle condizioni miserabili in cui, secondo l’accusa, erano tenuti gli animali della fattoria a Hefenhofen.

Il caso scoppiato nel 2017

L’uomo e la donna al centro del procedimento sono accusati di aver portato via due cavalli da un alpeggio in un altro cantone, dopo lo sgombero dell’allevamento turgoviese del 2017, contravvenendo così all’ordine di sequestro. L’ex compagna ha già presentato un ricorso contro questa accusa davanti al Tribunale federale.

Il caso legato a quella che la stampa aveva soprannominato la “fattoria degli orrori” era scoppiato il 3 agosto 2017, dopo che il Blick aveva pubblicato le foto di animali lasciati morire di fame o maltrattati, scattate da una ex dipendente dell’allevatore.

Quattro giorni più tardi, diversi attivisti per la protezione degli animali avevano assistito a debita distanza allo sgombero forzato degli animali della fattoria. Erano stati prelevati circa 250 animali tra cavalli, maiali, bovini, pecore, capre e lama. Novanta cavalli erano poi stati venduti all’asta.

Il procedimento principale fermo alla prima istanza

Nel marzo 2023, l’allevatore è stato condannato in prima istanza a otto mesi di detenzione con la condizionale. Il Tribunale distrettuale di Arbon lo ha giudicato parzialmente colpevole di maltrattamento di animali, assolvendolo però da molti altri capi d’imputazione per mancanza di prove utilizzabili.

Il Tribunale cantonale di Turgovia ha successivamente annullato le assoluzioni e rinviato di nuovo il caso al Tribunale distrettuale, dove è tuttora pendente e da dove potrebbe essere nuovamente impugnato all’istanza successiva, ossia lo stesso Tribunale cantonale.

Nel novembre del 2024, l’ormai ex allevatore è inoltre stato sfrattato, dopo che un anno prima l’Ufficio esecuzioni e fallimenti del distretto di Arbon aveva venduto all’asta per 1,83 milioni di franchi la fattoria, compresa la casa e i pascoli, allo scopo di coprire i debiti arretrati. A quanto si è appreso, l’acquirente era un coltivatore di ortaggi austriaco, e la polizia era dovuta intervenire perché l’ex allevatore si rifiutava di lasciare la fattoria.

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