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Tassa di soggiorno: grandi disparità e poca trasparenza

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) In materia di tasse di soggiorno le differenze fra le varie località turistiche sono enormi e vige ben poca trasparenza: è quanto emerge da un’analisi del servizio di confronti Comparis.

“La Svizzera si riconferma una giungla”, afferma l’esperto Comparis Adi Kolecic, citato in un comunicato odierno. “L’importo della tassa dipende non solo dalla località, ma anche dalla struttura: spesso in un hotel a quattro stelle è più alta che in un appartamento di vacanze”.

Tra gli 80 comuni svizzeri con il maggior numero di pernottamenti, il balzello più caro – 7 franchi a persona – viene richiesto a Saas-Fee (VS) e Montreux (VD), mentre le località più economiche sono Andermatt (UR), Arosa (GR), Celerina (GR), Engelberg (OW), Sils (GR) e Spreitenbach (AG), comuni non riscuotono tasse per gli ospiti o prevedono un forfait.

“Le differenze non sorprendono solo a livello nazionale: anche all’interno dello stesso cantone o addirittura del comune gli ospiti pagano importi diversi”, spiega Kolecic. L’impatto per i consumatori può così cambiare notevolmente. Una famiglia di quattro persone con due ragazzi di età superiore ai 12 anni che trascorre due notti a Davos versa 47,20 franchi, mentre nella vicina Arosa non pagherebbe nulla. Entrambe le destinazioni offrono peraltro una carta ospiti, che permette di utilizzare gratuitamente i trasporti pubblici e ottenere sconti sugli impianti di risalita e altri servizi.

Le eccezioni in quella che Comparis considera una giungla sono i cantoni di Ginevra e Ticino, dove le tasse sono le stesse in tutti i comuni. Sulle rive del Lemano il sovrapprezzo in un hotel è di 3,75 franchi a persona per notte, mentre in Ticino per un pernottamento in un albergo a quattro stelle si pagano 4,50 franchi, a cui va aggiunta una tassa promozionale di 1,70 franchi: pertanto gli ospiti sono tenuti a versare 6,20 franchi.

Negli ultimi anni diverse località turistiche hanno sostituito completamente o parzialmente la tassa di soggiorno con forfait per abitazioni secondarie, a metro quadrato o per letto: il modello è diffuso soprattutto nei Grigioni. “Con la fatturazione forfettaria, il gerente paga un canone annuale, indipendentemente dal fatto che i letti siano occupati o no”.

Le informazioni sulle tasse di soggiorno sono spesso incomplete. I siti ufficiali di regola indicano solo una fascia: i dettagli sono disponibili solo su richiesta presso il comune o l’ente turistico. Secondo Comparis questo è particolarmente fastidioso per gli ospiti: le tasse effettive possono infatti essere talvolta più elevate di quelle stabilite dal comune o dal cantone. Inoltre, in alcuni casi, le informazioni differiscono dalle tariffe indicate sui portali di prenotazione. “Per una maggiore trasparenza sarebbe auspicabile che i comuni e i cantoni fornissero informazioni chiare e uniformi”, conclude Kolecic.

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