Taiwan sequestra nave cargo per cavi sottomarini recisi

Taiwan ha provveduto al sequestro di una nave cargo registrata in Togo con il nome 'Hongtai' a seguito di un nuovo caso di un cavo sottomarino reciso al largo dell'isola.
(Keystone-ATS) La guardia costiera, in una nota, ha riferito che la nave è stata “scortata” di nuovo a Taiwan e che la vicenda è stata “gestita in conformità con i principi di sicurezza nazionale”. Lo scopo è ora di stabilire se si sia trattato di un sabotaggio o di un evento accidentale.
L’episodio è l’ultimo di una sempre più frequente serie che ha coinvolto i cavi sottomarini di Taiwan, con incidenti attribuiti a cause naturali o al passaggio di navi cinesi. Chunghwa Telecom, in particolare, ha riferito che il cavo tra Penghu, gruppo di isole strategiche nello Stretto di Taiwan, e Taipei è stato disconnesso questa mattina, secondo una nota del ministero degli Affari digitali.
“Se la causa della rottura del cavo sottomarino sia da attribuire a un sabotaggio intenzionale o a un semplice incidente è tutto da chiarire con ulteriori indagini”, ha precisato la guardia costiera, secondo cui la Hongtai, con a bordo l’equipaggio di otto cittadini cinesi, conta su finanziamenti mandarini.
Taiwan teme che la Cina possa interrompere i collegamenti di comunicazione dell’isola come parte di un tentativo di blocco, nell’ambito di un possibile attacco. “La guardia costiera intende collaborar con la procura nelle indagini e farà ogni sforzo per chiarire la verità”, ha concluso la nota.
Crescente preoccupazione
A Taiwan, che ha un totale di 14 cavi sottomarini internazionali e 10 nazionali, vi è una crescente preoccupazione, in merito a quanto già visto nel Baltico con le ancore, dato che una nave cargo di proprietà cinese è stata sospettata di avere interrotto un cavo a nordest dell’isola all’inizio del 2025.
Due vecchi cavi sottomarini che servono l’arcipelago di Matsu fino a Taiwan hanno smesso di funzionare a gennaio, per cause attribuite al “deterioramento naturale”. A febbraio del 2023, due linee di telecomunicazioni sottomarine che servivano Matsu sono state tagliate a pochi giorni l’una dall’altra, interrompendo il servizio per settimane.
La Cina rivendica Taiwan come parte “inalienabile” e “sacra” del suo territorio destinata alla riunificazione anche con la forza, se necessario. Secondo i media locali, Taipei ha identificato 52 navi sospette di proprietà cinese battenti bandiere di comodo tra Mongolia, Camerun, Tanzania, Togo e Sierra Leone.