Swissmechanic: “dazi del 39% non devono diventare permanenti”

Swissmechanic - associazione delle piccole e medie imprese (PMI) attive nell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) - mette in guardia dalle conseguenze dei dazi del 39% introdotti dagli Stati Uniti.
(Keystone-ATS) “L’attuale situazione non deve diventare permanente”, afferma il presidente Nicola Tettamanti, contattato dall’agenzia Awp. L’obiettivo deve ora essere quello di abolire le barriere doganali il più rapidamente possibile o di creare meccanismi di compensazione adeguati, aggiunge il Ceo della Tecnopinz di Mezzovico (TI).
Molte aziende associate all’organizzazione stanno reagendo con grande preoccupazione e delusione, prosegue il manager. Le tariffe doganali gravano in modo particolare sulle PMI orientate all’esportazione e ne compromettono la competitività sull’importante mercato statunitense. Senza alcuna colpa da parte loro, le ditte si trovano improvvisamente a dover affrontare enormi ostacoli commerciali, si rammarica il dirigente.
Swissmechanic chiede ora un intervento deciso da parte del mondo politico. Secondo Tettamanti, il Consiglio federale deve rappresentare in modo chiaro e visibile a livello internazionale gli interessi dell’industria esportatrice e avviare rapidamente un dialogo con gli Stati Uniti.
Le aziende interessate stanno attualmente analizzando gli effetti concreti sui prodotti, sui rapporti con i clienti e sulle catene di fornitura. Le prime reazioni vanno dalla ricerca di mercati di sbocco alternativi alla possibile delocalizzazione della produzione, fino all’aumento dell’efficienza interna.