Swiss mette a terra i suoi Airbus A220-100
Confrontata con problemi di manutenzione dei motori e la carenza di pezzi di ricambio, Swiss ha deciso di mettere fuori servizio con effetto immediato e per un anno e mezzo tutti e nove i suoi relativamente piccoli Airbus A220-100.
(Keystone-ATS) Lo ha indicato il responsabile delle finanze Dennis Weber commentando, durante una teleconferenza, i risultati trimestrali della compagnia aerea.
Successivamente, i 18 motori dell’A220-100 potranno essere utilizzati per il più grande A220-300: il vettore elvetico ha 21 velivoli di questo tipo. Questo approccio aumenterà la disponibilità operativa della flotta di A220-300; ci sarà inoltre il vantaggio di avere in servizio un solo tipo di A220, riducendo la complessità operativa. L’A220-300, più grande, è anche considerato più efficiente in termini di costi.
“In passato era necessario utilizzare l’A220-100 soprattutto per il collegamento con London City”, ha spiegato Weber. L’avvicinamento con pendenza elevata era possibile solamente utilizzando questo tipo di velivolo. Nel frattempo, però, anche Helvetic Airways ha ottenuto la certificazione per l’aeroporto britannico. “Ciò significa che questa rotta sarà rilevata da Helvetic e quindi non c’è più alcun motivo operativo per mantenere in servizio l’A220-100”, ha puntualizzato il CFO.
La messa fuori servizio dei velivoli inizierà in novembre e dovrebbe durare fino all’estate del 2026. I dettagli sono attualmente in fase di elaborazione. La misura non ridurrà la flotta operativa, poiché con tale passo sarà possibile utilizzare gli A220 più grandi, attualmente a terra.
A causa delle difficoltà con i motori e i ricambi, Swiss ha attualmente più di dieci aeromobili che non volano. Ciò si ripercuote in particolare sull’aeroporto di Ginevra, dove Swiss cancellerà un quarto delle destinazioni a corto raggio nell’orario estivo 2026. Weber ha motivato questa decisione con l’insoddisfazione per l’andamento economico a Ginevra: “Al momento è un’attività in perdita”. Nello scalo romando Swiss è nettamente dietro al leader di mercato EasyJet.
All’interno del gruppo Lufthansa si sta ora valutando la possibilità di servire alcune destinazioni con altri vettori del gruppo, come la compagnia low cost Eurowings. “Stiamo lavorando intensamente per tornare almeno in pareggio a Ginevra nel 2026”, ha affermato il direttore finanziario. La società sta quindi concentrando le sue scarse risorse sull’attività più redditizia a Zurigo. Ma non è previsto un ritiro da Ginevra: bisogna comunque capire come ottenere risultati migliori. “Non possiamo permetterci perdite”, ha detto il dirigente.
Eccesso di personale di cabina
Nei prossimi mesi e nel 2026, la pressione sulla Swiss rimarrà elevata, considerato che la crescita economica in Svizzera e in Europa rimarrà relativamente modesta. Inoltre la compagnia è confrontata con una una carenza di piloti, perché i costi di formazione per i nuovi tipi di aerei con cui viene modernizzata la flotta sono più alti che in passato. Un terzo degli uomini e delle donne che dovranno prendere i comandi seguirà la formazione il prossimo anno: mancheranno quindi nelle operazioni di volo quotidiane. Inoltre ci sono più assenze di lunga durata e piloti con orari di lavoro part-time del previsto.
La carenza di piloti sta attualmente portando Swiss ad avere un eccesso di personale di cabina. La cifra di 400 assistenti di volo in esubero “non è del tutto sbagliata”, ha affermato Weber. Al momento l’assunzione di nuovi assistenti di volo è sospesa: probabilmente la formazione riprenderà solo nella seconda metà del 2026.