Suicida il killer della Brown University, ucciso anche prof del MIT
Al termine di una caccia all'uomo durata sei giorni e che ha coinvolto diversi Stati americani, l'autore della sparatoria di massa avvenuta la scorsa settimana alla Brown University è stato trovato morto suicida in un deposito a Salem, nel New Hampshire.
(Keystone-ATS) Il 48enne Claudio Neves Valente, un portoghese che 25 anni fa aveva studiato presso l’università di Providence, in Rhode Island, ed è accusato dalla polizia anche dell’omicidio di un professore del rinomato Massachusetts Institute of Technology (MIT) avvenuto due giorni dopo l’attacco del 13 dicembre al college. Il 47enne Nuno F Gomes Loureiro aveva frequentato la stessa univerisità del killer in Portogallo alla fine degli anni ’90.
“Il 15 dicembre Valente ha assassinato il professore del MIT Nuno Loureiro nella sua casa a Brookline, in Massachusetts”, ha dichiarato la procuratrice dello Stato, Leah Foley, in conferenza stampa. Stando alla ricostruzione degli investigatori, il killer ha noleggiato un’auto a Boston per poi recarsi a Providence, dove il veicolo è stato avvistato nei pressi della Brown. Dopo la strage Valente è tornato in Massachusetts, dove ha sostituito la targa della sua auto con una, non registrata, del Maine e ha ucciso Loureiro.
Quello che resta un mistero è il movente sia per la sparatoria nella quale due studenti sono rimasti uccisi e altri nove feriti sia per l’omicidio del professore. La presidente di Brown, Christina H. Paxson, ha sottolineato che il killer non aveva alcun legame con l’ateneo. “Non era uno studente, non era un dipendente e non aveva conseguito una laurea qui. Aveva frequentato l’università solo per tre semestri”, ha affermato. L’ultimo indirizzo di residenza di Valente era a Miami e secondo la polizia ha usato un “metodo molto sofisticato” per nascondere le sue tracce.
Nel frattempo, poiché il portoghese era entrato negli Stati Uniti grazie ad una lotteria per ottenere la “green card”, su indicazione di Donald Trump la segretaria per la sicurezza interna americana, Kristi Noem, ha sospeso il programma. Valente “non avrebbe mai dovuto essere ammesso nel nostro Paese”, ha dichiarato, spiegando che il killer era arrivato nel 2017 e aveva ottenuto la “green card” tramite il “diversity lottery immigrant visa programme”, che mette a disposizione fino a 50’000 visti all’anno attraverso un processo di selezione casuale tra i candidati provenienti da Paesi con bassi tassi di immigrazione verso gli Stati Uniti.
Durante la sua prima amministrazione il tycoon aveva invano esortato il Congresso ad abolire la lotteria, dopo che un attentato a Manhattan nel quale erano rimaste uccise otto persone era stato compiuto, in nome dell’Isis, da un altro vincitore della riffa, l’uzbeko Sayfullo Saipov, poi condannato all’ergastolo. Quella di queste ore è l’ultima stretta di Trump sull’immigrazione negli USA, dopo il blocco di visti e richieste di asilo in seguito all’attentato a Washington contro la Guardia Nazionale da parte di Rahmanullah Lakanwal. L’afghano era arrivato negli Stati Uniti grazie all’Operation Allies Welcome, il programma di Joe Biden che ha contribuito al reinsediamento di migliaia di persone dopo il ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan nel 2021.