Studio Usa, cannabis “light” può danneggiare il fegato

La cannabis "light" - in sigla Cbd - può provocare danni anche importanti al fegato in alcune persone.
(Keystone-ATS) Molto diffuso negli Stati Uniti ma anche in Europa, il cannabidiolo o Cbd – ossia la sostanza ricavata dalle infiorescenze della canapa – viene usato sotto forma di olio, di gommine da masticare e altri prodotti commestibili.
Un nuovo studio condotto su 201 volontari di mezza età, sia uomini che donne, metà dei quali hanno assunto dosi basse di cannabis “light” e l’altra metà un placebo, ha osservato l’emergere di alterazioni alla salute del fegato del 5% dei partecipanti che usavano la sostanza vera.
Il rapporto – pubblicato su “Jama Internal Medicine” – osserva che questi individui hanno evidenziato livelli fortemente elevati delle “transaminasi”, ossia degli epatici indicatori di infiammazioni e possibili insufficienze del fegato.
Condotta da scienziati della Food and Drug Administration (Fda), la ricerca ha rilevato una maggior vulnerabilità agli effetti nocivi del Cbd tra le donne, alcune delle quali hanno dovuto sospendere la partecipazione al trial. Dopo due settimane il loro enzima epatico è tornato nella norma.