Spari in una chiesa a Minneapolis, morti due bambini

Lo shock, il terrore, la morte, il dolore. Per l'ennesima volta negli Stati Uniti la vita di almeno due bambini è stata stroncata dalle armi, a scuola, a tre giorni dall'inizio del nuovo anno accademico.
(Keystone-ATS) E per l’ennesima volta i media hanno riportato la sparatoria minuto per minuto, la politica ha condannato un “atto orribile”, le forze dell’ordine sono state dispiegate in massa. Tutto fino alla prossima strage, perché l’insensata ondata di violenza negli Stati Uniti sembra non fermarsi mai.
Per FBI un atto di terrorismo
L’FBI ha annunciato che considera la sparatoria di Minneapolis come terrorismo e “crimine d’odio contro i cattolici”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia, Kash Patel.
Il teatro della nuova sparatoria è stata la scuola cattolica dell’Annunciazione, a Minneapolis, che accoglie bambini dalla materna alle medie. In particolare la chiesa del complesso scolastico dove, alle 8.30 di mattina, gli alunni e gli insegnanti erano riuniti per partecipare alla messa prima dell’inizio delle lezioni.
Un momento di serenità e raccoglimento, improvvisamente interrotto dal rumore assordante di decine di spari che provenivano da fuori. Il killer, il ventitreenne Robin Westman, ha colpito con un fucile e due pistole, facendo fuoco attraverso le finestre della chiesa, dopo aver bloccato con delle assi di legno due porte della struttura per evitare che le decine di persone all’interno potessero sfuggire alla sua crudeltà.
Ha colpito bambini al collo e alla schiena, hanno raccontato scioccati i testimoni. Due di loro sono morti, mentre erano seduti ai banchi e assistevano alla messa, a soli 8 e 10 anni. Altri 14 sono stati feriti e almeno sette sono in gravi condizioni. Hanno un’età che va dai 6 ai 14 anni.
Colpiti anche tre adulti che sono stati ricoverati in ospedale. “Un atto deliberato di violenza contro bambini innocenti”, l’ha definito la polizia.
Il killer un giovane disturbato
Dopo aver compiuto la strage il killer, che aveva con sé anche una specie di fuoco d’artificio artigianale per creare fumo probabilmente, si è suicidato. Dalle prime informazioni diffuse dalla polizia emerge che Robin, il nome che ha cambiato nel 2020 da Robert, era un giovane profondamente disturbato. Prima di compiere la strage ha lasciato video online con scritte che fanno riferimento al suicidio, “pensieri e idee estremamente violenti”, una lettera di scuse alla famiglia e uno schizzo manoscritto della disposizione interna di una chiesa. Non è chiaro se quella chiesa fosse quella della Annunciation Catholic School.
Non solo, secondo quanto rivelato dal New York Post, tra questi video ce n’è uno con le scritte “uccidi Donald Trump” e “per i bambini” scarabocchiate su riviste specializzate in armi. Altri video mostrano diverse armi, tra cui un fucile semiautomatico e uno a pompa, e rivelano la sua ossessione per gli autori di stragi, tra cui l’assassino di Sandy Hook, Adam Lanza.
Donald Trump ha chiamato il governatore del Minnesota ed ex avversario, Tim Walz. Una “tragica sparatoria, preghiamo per le persone coinvolte”, ha detto il presidente americano. “Prego per i nostri ragazzi e insegnanti, la cui prima settimana di scuola è stata rovinata da questo orribile atto di violenza”, ha scritto su X il democratico.
“Non è possibile esprimere a parole la gravità, la tragedia o il dolore assoluto di questo momento”, ha dichiarato in una conferenza stampa, il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, visibilmente provato dall’ennesimo atto di violenza nella città dove, solo qualche ora prima, c’era stata una sparatoria nella quale erano rimaste ferite sette persone. Dolore e vicinanza alle famiglie toccate dalla tragedia è stato espresso anche dalla senatrice democratica del Minnesota, Amy Klobuchar. “Sono addolorata per la terribile violenza avvenuta questa mattina alla Annunciation Catholic School di Minneapolis”, ha scritto su X.
Quest’anno già 190 sparatorie di massa
Anche il vice presidente americano JD Vance ha detto di essere vicino alle vittime in un post sui social media sotto al quale qualcuno gli ha fatto notare con disappunto che una volta disse che “le stragi a scuola sono un fatto della vita”. Era settembre di un anno fa e il senatore dell’Ohio era candidato alla vice presidenza.
Il problema è che negli Stati Uniti le sparatorie nelle scuole sono, effettivamente, comuni. Secondo i dati di Education Week, dall’inizio dell’anno ce ne sono state sette in altrettante scuole che hanno causato feriti o morti, mentre per il Gun Violence Archive, in generale quest’anno ci sono già state oltre 190 sparatorie di massa.