Spagna: amnistia secessionisti finora solo nel 20% casi previsti
(Keystone-ATS) L’amnistia in favore dei secessionisti catalani approvata di recente dal parlamento spagnolo è stata applicata sinora solo nel 20% circa dei casi previsti.
È quanto riporta il quotidiano spagnolo El País, una volta scaduto il termine di due mesi concesso dalla norma stessa ai tribunali per stabilire quali cause coprisse il provvedimento. Al momento dell’entrata in vigore, la Procura generale aveva calcolato che i beneficiari potessero essere 487.
Nello specifico, aggiunge il quotidiano iberico, l’amnistia è stata sinora applicata a circa 40 attivisti indipendentisti (a molti dei quali erano stati attribuiti reati come resistenza a pubblico ufficiale o partecipazione in disordini pubblici) e a una cinquantina di agenti di polizia, questi ultimi accusati di uso eccessivo della forza in interventi durante il referendum non autorizzato sull’indipendenza della Catalogna del 2017 o in manifestazioni di piazza.
Al momento, sono invece solo tre i politici per cui sono state dichiarate estinte le responsabilità penali imputate dopo aver appoggiato la causa indipendentista: l’ex assessore catalano all’interno Miquel Buch, l’attuale segretaria generale di Esquerra Republicana di Catalogna (Erc, partito di centro sinistra indipendentista) Marta Rovira e l’ex sindaca di Figueres Marta Felip.
Per quanto riguarda altre cause analizzate, i tribunali hanno determinato o che l’amnistia fosse inapplicabile (come nel caso dell’ex governatore catalano Carles Puigdemont, imputato per malversazione) o che l’applicabilità fosse dubbia, preferendo quindi consultare in merito la Corte costituzionale spagnola o la giustizia europea prima di decidere come procedere.
L’eventuale estensione del condono dipenderà quindi dalla risoluzione di queste incognite giuridiche, così come da una possibile accelerazione delle pratiche dopo il rallentamento abituale dell’attività dei tribunali nel periodo estivo, spiega El País.