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Spagna: solo 2 regioni ancora in emergenza per panne corrente

Keystone-SDA

La fornitura di corrente è stata ripristinata al 100% in tutto il territorio iberico, dopo il gigantesco blackout che l'altro ieri ha colpito la Spagna.

(Keystone-ATS) Lo segnala l’operatore nazionale Red Eléctrica (letteralmente Rete elettrica, è il responsabile del trasporto di elettricità ad alta tensione).

Ristabilita in tutta la penisola la normalità nei trasporti ferroviari a lunga distnza, i più colpiti dall’emergenza, mentre disagi si registrano ancora nei trasporti regionali di Rodalíes de Catalunya, il servizio ferroviario suburbano dell’area metropolitana di Barcellona (Catalogna).

La Gazzetta ufficiale dello Stato ha pubblicato oggi la fine della dichiarazione di emergenza di interesse nazionale per sei delle otto regioni che avevano attivato il livello 3 di emergenza di protezione civile, chiedendo l’intervento dello Stato, escluse Madrid e l’Estremadura, nel sudovest della penisola, che invece lo mantengono. Le comunità autonome dove è stata revocata l’emergenza, sono Andalusia, La Rioja, Murcia, Castilla-La mancia, Galizia e la Comunità Valenciana.

Il presidente del governo di Madrid, Pedro Sanchez, ha convocato per oggi una nuova riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale, la quarta dall’inizio della crisi, per continuare a monitorare la situazione.

L’esecutivo ha istituito ieri una commissione di inchiesta interna per stabilire le cause del blackout. Una relazione dovrà motivare lo stato di emergenza e le misure adottate per evitare che questo tipo di incidenti si ripeta.

Dal canto suo, l’Audiencia nacional, il tribunale nazionale competente per i reati di terrorismo, ha aperto un’inchiesta per accertare se sia stato un attacco informatico a provocare il collasso del sistema elettrico iberico. Il capo dell’esecutivo non esclude alcuna ipotesi.

Resta incandescente la polemica, dopo che Sanchez ha puntato l’indice sulle “responsabilità pertinenti degli operatori privati” produttori di energia per l’accaduto – nel caso siano accertate. Ieri sera, in una riunione con i rappresentanti delle principali compagnie elettriche, il premier ha chiesto “collaborazione” nell’accertamento delle cause.

L’operatore Red Eléctrica ha attribuito il colossale blackout a una caduta degli impianti di energia fotovoltaica nel sudovest della penisola, che avrebbe provocato un effetto a catena. Il patronato del settore fotovoltaico (Unef) ha replicato che l’altro ieri, a partire dalle 12.33, quando è crollato il sistema elettrico, gli impianti fotovoltaici non si sono sconnessi in maniera volontaria dalla rete, ma “sono stati scollegati” dall’operatore nazionale.

L’altra polemica relativa alla riduzione dell’apporto energetico all’origine del blackout riguarda le centrali nucleari e le accuse di Partito popolare (centro-destra) e Vox (estrema destra), di prescindere da una fonte fondamentale. “Chi collega questo incidente alla mancanza di energia nucleare mente o dimostra la propria ignoranza”, ha replicato ieri Sanchez.

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