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Sondaggio SSR: bocciatura risicata riforma LPP e biodiversità

(Keystone-ATS) Se si fosse votato a fine agosto, sia l’iniziativa per la biodiversità che la riforma della LPP sarebbero state bocciate di misura. Lo rivela il secondo sondaggio realizzato dall’istituto gfs.bern per conto della SSR in vista delle votazioni federali del 22 settembre.

Per quanto concerne l’iniziativa popolare “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)”, il 51% degli interrogati che intende certamente recarsi alle urne si è detto chiaramente o tendenzialmente contrario (a fronte del 43% nel primo sondaggio) mentre il 46% è favorevole o piuttosto favorevole (51% a inizio agosto). Anche la riforma della Legge sulla previdenza professionale verrebbe respinta dal 51% degli interrogati (39% quattro settimane prima), e accolta dal 42% (49%).

Per entrambi i temi la quota di contrari è cresciuta durante la campagna, mentre sono diminuiti i favorevoli: nel caso di un’iniziativa una simile tendenza tra gli oppositori è normale, ma rappresenta un’eccezione per un progetto emanato dalle autorità, affermano gli autori del sondaggio.

Biodiversità

L’evoluzione tra il primo e il secondo rilevamento mostra un trend verso il “no” tipico delle iniziative. Lo stato di formazione delle opinioni viene definito avanzato: il 75% sa già con certezza cosa metterà nell’urna. E gli indecisi sono scesi dal 6 al 3%.

Il testo continua ad avere il chiaro sostegno di PS e Verdi; anche i sostenitori del PVL sono nettamente favorevoli, e pure tra quelli delll’Alleanza del Centro la maggioranza propende per il “sì”. Tra i democentristi e i liberali-radicali la quota di contrari si è ampliata.

Solo in Romandia l’iniziativa raccoglie ancora una maggioranza di favorevoli (53%), mentre nella Svizzera italiana gli oppositori superano ormai i sostenitori (48 a 47%) e nella Svizzera tedesca si è rafforzata la quota di contrari (54%).

A livello socio-demografico si nota che la maggioranza degli uomini e delle persone che vivono nelle aree rurali è contraria all’iniziativa, mentre la maggioranza delle donne e delle persone che vivono nei grandi agglomerati urbani vuole votare a favore; tuttavia anche queste ultime mostrano una leggera tendenza a votare contro. Negli agglomerati di piccole e medie dimensioni il sostegno è ormai solo relativo.

Tra le persone con un reddito relativamente medio o basso, quelle con un basso livello di istruzione, quelle che non hanno fiducia nel governo e quelle più anziane le maggioranze propendono ormai per il “no”. Le persone con i redditi più bassi o con un alto livello di istruzione e i giovani sostengono ancora la proposta con una maggioranza relativa.

Riforma LPP

Anche per il secondo tema in votazione lo stato di formazione delle opinioni si è rafforzato rispetto a un mese fa, ma è in ritardo rispetto all’iniziativa sulla biodiversità ed è medio-avanzata. Il 60% (+16 punti percentuali rispetto al primo sondaggio) sa ormai cosa mettere sulla scheda di voto. Gli indecisi sono calati dal 12 al 7%.

Gli elettori vicini ai Verdi e al PS sono chiaramente contrari alla proposta, quelli del PVL, del Centro e del PLR sono invece favorevoli. i democentristi sono divisi. Secondo gli autori del sondaggio, c’è stato un chiaro allineamento con le raccomandazioni di voto dei partiti di sinistra. In tutti gli altri gruppi di elettori, invece, le intenzioni di voto tendono ad allontanarsi dalla posizione del partito. Emerge anche la bocciatura della riforma da parte delle persone che ripongono poca fiducia nel Governo è diventato molto più forte nel corso della campagna.

In termini di regioni linguistiche colpisce il netto rifiuto della Svizzera francese (60% di contrari, +17 punti percentuali), che contrasta con la divisione nelle altre due regioni linguistiche: in quella germanofona il fautori sono il 46% e i contrari il 48%, in quella italiana 45% a 43%.

Due effetti socio-demografici sono degni di nota, rilevano ancora gli autori del sondaggio: le donne sono ora un po’ più chiaramente contrarie alla riforma rispetto agli uomini, e gli elettori di meno di 40 anni sono ancora i più propensi di tutte le fasce d’età a essere favorevoli alla questione, anche se con un’opinione meno stabile.

Il secondo sondaggio SSR sulle votazioni del 22 settembre è stato condotto dall’istituto di ricerca gfs.bern tra il 26 agosto e il 4 settembre su 13’979 aventi diritto di voto. Il margine di errore statistico è del +/- 2,8%.

Il secondo sondaggio Tamedia/”20 Minuten” pubblicato ieri sera prevede un 59% di “no” e 37% di “sì” per la riforma della LPP e un 56% di contrari e un 42% di favorevoli all’iniziativa sulla biodiversità.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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