Slovacchia: parte il processo all’uomo che sparò al premier Fico

Al via il processo contro l'uomo che nel maggio 2024 sparò al primo ministro nazionalista slovacco Robert Fico, ferendolo gravemente. L'autore della sparatoria, Juraj Cintula, un poeta slovacco di 72 anni, rischia l'ergastolo per aver commesso un atto di terrorismo.
(Keystone-ATS) Il processo si svolge a Banská Bystrica (Slovacchia centrale) davanti a un tribunale speciale. L’uomo inizialmente era stato accusato di omicidio premeditato, reato poi riclassificato come aggressione dall’accusa. Secondo il ministero pubblico la sua motivazione politica era quella di “impedire” alla coalizione filo-sovranista formatasi pochi mesi prima di attuare il suo programma.
“Viva la cultura libera, viva la democrazia”, ha affermato Cintula entrando in tribunale. “Non sono un terrorista”, ha detto quando gli è stato chiesto se si sarebbe dichiarato colpevole, negando poi di voler chiedere un patteggiamento.
“Non sono d’accordo con la politica del governo e voglio che vengano dati aiuti militari all’Ucraina. Perciò ho deciso di agire e di colpire il premier Fico, ma non avevo intenzione di uccidere nessuno. Ho deciso di vendicarmi di questo governo per le sue politiche”, ha detto Cintula in una dichiarazione preprocessuale.
In un’intervista al quotidiano “Novy Cas” aveva affermato che non aveva sparato al cuore o alla testa. “Non mi sono pentito, ho agito secondo la mia coscienza e i miei valori”, aveva dichiarato.
A metà maggio 2024 il governo slovacco tenne una riunione a Handlova, nella Slovacchia centrale. Alla fine dell’incontro il premier si recò da un gruppo di sostenitori davanti alla Casa della cultura.
A quel punto vennero esplosi diversi colpi di pistola che raggiunsero Fico facendolo accasciare a terra. La sicurezza lo trasportò in auto all’ospedale locale, dal quale raggiunse in elicottero Banska Bystrica, dove venne operato per cinque ore.