Siria: otto morti per l’esplosione in una moschea a Homs
Un'esplosione in una moschea in una zona a maggioranza alawita di Homs, in Siria, ha provocato la morte di otto persone.
(Keystone-ATS) Il ministero degli esteri di Damasco ha definito il sanguinoso attentato un “tentativo disperato” di destabilizzare il paese, promettendo di assicurare i responsabili alla giustizia.
Il ministero ha condannato “questo vile atto criminale”, affermando che si inserisce “nel contesto dei ripetuti tentativi disperati di minare la sicurezza e la stabilità e diffondere il caos tra il popolo siriano”.
Il ministero ha ribadito la sua “ferma posizione nella lotta al terrorismo in tutte le sue forme”, sottolineando che “tali crimini non dissuaderanno lo Stato siriano dal proseguire i suoi sforzi per consolidare la sicurezza, proteggere i cittadini e assicurare alla giustizia i responsabili”.
Un gruppo estremista sunnita poco conosciuto, Saraya Ansar al-Sunna, ha rivendicato l’attacco. I suoi combattenti “hanno fatto esplodere diversi ordigni”, ha scritto il gruppo sulla piattaforma di messaggistica Telegram, giurando di continuare gli attacchi contro “gli infedeli e gli apostati”.
Saraya Ansar al-Sunna aveva già rivendicato un attentato suicida contro una chiesa di Damasco in giugno.