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Si è dimesso il premier del Nepal dopo violente proteste

Keystone-SDA

Il primo ministro del Nepal KP Sharma Oli si è dimesso. Lo ha confermato la sua segreteria in una nota citata dalla Bbc.

(Keystone-ATS) In una dichiarazione a firma dello stesso Oli, il premier afferma di essersi dimesso per aprire la strada alla soluzione costituzionale dell’attuale crisi, segnata da manifestazioni di protesta contro l’interruzione dei social e la corruzione represse ieri nel sangue dalle forze dell’ordine.

Altri tre ministri si erano già dimessi. Quello per l’Approvvigionamento Idrico, Pradeep Yadav, è stato l’ultimo in ordine di tempo, con un messaggio in cui ha espresso “sostegno ai giovani della Generazione Z nell’opporsi alla repressione attuata dal governo”. Prima di lui era toccato a quello dell’Agricoltura, Ram Nath Adhikari, che ha citato l’insoddisfazione per il modo in cui le autorità hanno interagito con i manifestanti, e, ieri mattina, anche al ministro degli Interni Ramesh Lekhak.

Nel frattempo le proteste sono proseguite oggi: due altre persone sono morte, riferisce la Bbc citando Mohan Regmi, direttore esecutivo del Civil Service Hospital. Questo porta a 21 il bilancio delle vittime, inclusi i 19 decessi di ieri. Novanta persone sono attualmente ricoverate in ospedale.

Immagini riprese nella capitale Kathmandu mostrano fumo che si alza dai tetti. I manifestanti hanno incendiato diversi edifici importanti in città, tra cui quello del Parlamento e abitazioni di politici.

Alla luce del caos, il Tribhuvan International Airport di Kathmandu è stato chiuso. Nella mattinata, le compagnie indiane Air India e Indigo avevano già cancellato i loro voli verso la capitale nepalese.

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