Seul: Yoon risponderà a domande della Corte costituzionale

Il presidente sudocreano Yoon Suk-yeol ha riferito che intende rispondere alle domande dei giudici della Corte costituzionale nell'ambito del procedimento di impeachment a suo carico.
(Keystone-ATS) Lo riferiscono i media di Seul, in merito alla svolta maturata alla terza udienza dopo la messa in stato d’accusa di Yoon per la breve imposizione della legge marziale del 3 dicembre. L’udienza è iniziata intorno alle 14 locali (6 in Svizzera).
“Risponderò a qualsiasi domanda o fornirò ulteriori osservazioni se necessario”, ha detto Yoon ai giudici, primo presidente sudcoreano in carica a finire agli arresti con le accuse di insurrezione e abuso di potere e a comparire personalmente davanti ai giudici costituzionali nella storia del Paese.
Il suo team legale ha chiesto di chiamare a testimoniare “almeno 24 individui, tra cui funzionari legati alle elezioni parlamentari del 2024, negli sforzi finalizzati a giustificare il tentativo di sospendere il governo civile come misura necessaria a causa delle frodi elettorali a fronte della solida vittoria delle opposizioni.
Yoon si è presentato in aula indossando un abito, non l’uniforme standard da prigione, che è stato obbligato a indossare da quando è stato formalmente arrestato domenica: se la Corte costituzionale confermerà l’impeachment, l’ex presidente sarà definitivamente destituito e nuove elezioni saranno indette entro 60 giorni. In caso contrario, se saranno accolte le sue ragione, Yoon tornerà nel pieno delle sue funzioni.
Il presidente ha disertato le prime due udienze dinanzi alla Corte costituzionale e si è rifiutato di rispondere alle domande dell’anticorruzione durante i primi interrogatori, disertando poi tutte le convocazioni successive.