Settore costruzione sta frenando, ordinativi in calo
(Keystone-ATS) Il settore della costruzione appare in frenata: nel primo trimestre il fatturato è progredito (su base annua) dello 0,7% a 4,7 miliardi di franchi, ma gli ordinativi sono risultati in calo del 2,2% a 5,7 miliardi.
Le riserve di lavoro si sono contratte del 2,9% a 15,8 miliardi.
I dati sono stati diffusi stamani dalla Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC), che si dice anche preoccupata in relazione all’edilizia abitativa. Se nel 2020 erano ancora stati realizzati circa 50’000 nuovi alloggi, da allora il dato si è contratto di anno in anno e per il 2024 l’associazione prevede appena 40’000 nuove abitazioni, un numero ritenuto decisamente scarso rispetto alla domanda.
La SSIC auspica interventi decisi per far fronte alla situazione. Urge sveltire le procedure di autorizzazione: i processi di pianificazione e autorizzazione devono diventare più efficienti ed è necessario ridurre le condizioni imposte con le licenze edilizie, così da permettere una densificazione del costruito. A livello di piani direttori cantonali e piani regolatori comunali devono essere eliminati gli ostacoli alla densificazione, come gli indici di sfruttamento troppo bassi o le distanze dai confini eccessivamente elevate. “Inoltre è opportuno contenere i ricorsi imponendo un costo agli opponenti e riducendo all’essenziale la possibilità di opporsi”, prosegue l’organizzazione. Secondo la SSIC in una ponderazione degli interessi trasparente la costruzione di abitazioni deve avere almeno lo stesso peso della protezione degli insediamenti e dei monumenti storici.
Nell’attesa di novità politiche gli impresari si aspettano un calo del giro d’affari nel comparto della costruzione nel 2024: i ricavi dovrebbero scendere dell’1,6% a 23 miliardi di franchi. Stando alla SSIC la riduzione dei tassi d’interesse operata dalla Banca nazionale svizzera avrà un effetto leggermente ritardato e si prevede contribuirà in modo positivo all’attività solo nel prossimo anno.