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Serbia, 13 agenti feriti e 42 arresti in scontri a Novi Sad

Keystone-SDA

In violenti scontri fra polizia e dimostranti avvenuti nella tarda serata di ieri a Novi Sad, nel nord della Serbia, 13 poliziotti sono rimasti feriti e 42 persone sono state arrestate.

(Keystone-ATS) Nei disordini, ha dichiarato il ministro dell’Interno Ivica Dacic alla tv pubblica Rts, sono stati danneggiati 18 veicoli delle forze di polizia che, ha sottolineato, si sono comportate in maniera estremamente professionale e responsabile.

Gli incidenti, ha osservato Dacic, si sono verificati al termine di una manifestazione pacifica, seppure, come tutte le altre finora, non fosse stata annunciata nè autorizzata ed era quindi illegale. A un agente, ha aggiunto, è stata perfino sottratta la pistola di servizio.

Stando al suo racconto, i circa 3.000 dimostranti si sono diretti in corteo verso la facoltà di filosofia, attaccando il cordone di polizia a presidio dell’edificio. I poliziotti sono stati aggrediti e bersagliati violentemente con sassi, bastoni, bottiglie, petardi e altri oggetti, in un attacco giudicato pianificato. Cosa questa, ha osservato Dacic, già vista in precedenti manifestazioni.

“La polizia rispetta la legge e la costituzione di questo Paese”, ha detto il ministro, che ha smentito accuse di un presunto ‘uso brutale della forza’ da parte degli agenti. Negli ultimi mesi ha ricordato circa 150 poliziotti sono rimasti feriti. “I poliziotti non sono aggressivi ma devono reagire quando sono costretti a farlo per difendere la loro incolumità”, ha sottolineato Dacic.

Le nuove violenze di piazza sono state fermamente condannate già nella notte dal presidente Aleksandar Vucic, che ha da parte sua puntato il dito contro alcuni europarlamentari Verdi presenti alla manifestazione e agli incidenti di Novi Sad.

Condanna incondizionata anche da parte della presidente del parlamento ed ex premier Ana Brnabic, del premier Djuro Macut e di numerosi altri ministri del suo governo. “Tali violenze non solo minacciano l’incolumità e la sicurezza dei cittadini ma aggravano ulteriormente la crisi in cui il Paese si trova da dieci mesi. La Serbia può andare avanti e progredire solo attraverso il dialogo e un negoziato pacifico, unico modo per allentare le tensioni sociali”, ha detto il premier Macut.

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